ChatGPT, Copilot, Gemini, Bard e chi più ne ha ne metta: è in crescita il numero di strumenti basati sull’IA generativa. Dove si andrà a finire?
ChatGPT è lo strumento per la generazione di contenuti di testo arrivato per primo ad essere disponibile al grande pubblico. Nato da un grande lavoro di sviluppo degli ingegneri di OpenAI, organizzazione che riceve importanti investimenti da Microsoft, ChatGPT si può dire che oggi sia il principale strumento che le persone usano per creare testi scritti risparmiando tempo. Per noi è qualcosa di sbagliato, ma alcune persone dimenticano l’etica del giusto e sbagliato quando si tratta di alimentare i propri interessi. Come se non bastasse, molte persone considerano l’IA generativa un rischio per il lavoro in molti settori.
Dall’avvento di ChatGPT è partita una vera e propria corsa a cui stanno partecipando tutte le più grandi aziende dell’alta tecnologia alla partita in corso per creare ‘la migliore’ Intelligenza Artificiale generativa. Lo scopo è di ricevere quanti più soldi dagli investitori, anche se vogliono farci credere che lo fanno per il bene comune. Se quest’ultima fosse la vera cosa importante, l’IA non sarebbe mai dovuta diventare pubblica ma restare disponibile solo in alcuni settori, come nella medicina o nella scienza per velocizzare le scoperte utili.
L’IA viene invece usata pubblicamente per fare una cosa che non si dovrebbe fare, di cui abbiamo già avuto modo di trattare. Ci sono studenti che usano strumenti come ChatGPT per creare temi, tesine e scritti in generale senza fare la minima fatica. Ci sono i più furbetti che almeno leggono e sistemano il testo che l’IA genera per conto loro, altri invece non si degnano nemmeno di verificare la presenza di eventuali errori consegnando il compito così come generato dall’IA.
Vale la pena ricordare che i modelli d’IA generativa sono addestrati con informazioni non aggiornate in tempo reale, per cui potrebbe creare dei contenuti basati su dati che, nella realtà del mondo in cui viviamo, sono già stati superati. Qui approfondiamo come funziona ChatGPT, basato su un modello addestrato con informazioni non aggiornate.
Da quando ChatGPT ha fatto il suo debutto nel 2023, abbiamo visto come diversi altri modelli di Intelligenza Artificiale generativa sono stati rilasciati nel corso dei mesi successivi. A parte Microsoft Copilot che si basa sempre sullo stesso modello GPT su cui si basa ChatGPT di OpenAI, possiamo ricordare il lancio da parte di Google prima di Bard e poi di Gemini. E poi ancora Meta ha lanciato MetaAI. Senza contate poi tutti gli strumenti meno conosciuti nati sulla base delle API di GPT di OpenAI. OpenAI, nel frattempo, è andata oltre la generazione di testi, lanciando strumenti capaci di generare anche immagini e video partendo da un comando di testo.
Il facile accesso a strumenti come questi ha portato alla rapida diffusione di contenuti falsi e con errori. E ci siamo limitati a citare giusto quelli principali da fornitori che sono aziende importanti. Anche se tardi, le stesse aziende che stanno portando avanti lo sviluppo di questi strumenti si sono impegnate per permettere l’identificazione dei contenuti artificiali. Le principali piattaforme social si stanno anche impegnando per attivare algoritmo capaci di mostrare chiaramente agli utenti, attraverso delle etichette, quando quello che stanno guardando è un contenuto generato dall’IA.
Tra i più recenti strumenti che permettono di generare testi con l’IA uno si chiama Aithor.com. Al nome di questo strumento bisogna fare attenzione, bisogna associarlo all’estensione .com per non confonderlo con altri servizi. Nella descrizione ufficiale dello strumento si legge che si tratta di un generatore gratuito di saggi di alta qualità e senza sforzo grazie all’IA.
Attenzione, facciamo una premessa:
non abbiamo testato Aithor.com e questo è un articolo che NON promuove questo strumento. Stiamo solo riportando uno strumento alternativo a ChatGPT che, stando a quanto si può leggere sui social e online, sembra funzionare bene. Sul portale Scamadviser il sito web ha recensioni positive. Non ci assumiamo alcuna responsabilità se qualcheduno volesse provarlo.
Nel video qui sotto è possibile vedere un po’ come funziona questo strumento. Da quanto appreso da chi lo consiglia, come Giovanni Spano (@gio_lozio su Instagram), questo chatbot vanta caratteristica che può riscrivere un testo permettendo di scegliere il tono da dare al nuovo testo e rielaborando parti del testo presumibilmente scritte da un’altra IA generativa.
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