Per provare a fermare le continue chiamate dei call center è stato introdotto il codice di condotta: ma è davvero così utile?
Chiamate a tutte le ore da numeri sconosciuti. Le telefonate dei call center sono aumentate a vista d’occhio negli ultimi anni, tanto che alcuni utenti denunciano di avere a che fare con chiamate continue. Un problema molto serio a cui non si riesce a trovare un rimedio definitivo. Alcune soluzioni sembrano poter aiutare, come ad esempio l’iscrizione al Registro Pubblico delle Opposizioni (che tuttavia non serve per fermare le chiamate dall’estero).
In più c’è il famoso codice di condotta dei call center, approvato dall’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) come elemento di contrasto alla pratica del teleselling illegale e aggressivo. Una misura, quella del codice di condotta, che ambisce inoltre a far sì che i consumatori sottoscrivano contratti in rispetto della normativa vigente.
Il codice di condotta chiede quindi agli operatori delle telecomunicazioni di monitorare nel dettaglio il comportamento dei call center, evidenziando eventuali illegalità e favorendo l’applicazione di sanzioni ove necessario.
Ma questo codice di condotta serve davvero a fermare le chiamate di telemarketing o è soltanto l’ennesima misura che non produce effetti concreti? Secondo l’avvocato Massimiliano Dona, sempre schierato dalla parte dei consumatori, il codice di condotta non elimina questo fastidio che siamo costretti a subire praticamente ogni giorno.
In un video pubblicato su Instagram – dove può contare su 411.000 follower – il content creator e podcaster spiega che non bisogna credere troppo alla ‘stretta’ contro i call center.
Secondo Dona, infatti, il codice di condotta è scritto principalmente dalle aziende del settore con qualche rappresentante dei consumatori. Questa misura non serve perché gli operatori virtuosi (pochi) non hanno ovviamente bisogno di codici di condotta, dato che nel loro comportamento non c’è traccia di illegalità.
Gli operatori che invece commettono irregolarità non sembrano preoccuparsi del codice di condotta, nonostante la minaccia di penali per attivazioni abusive.
La realtà, secondo il noto avvocato dei consumatori, è che dietro c’è “un business troppo ampio da parte delle aziende di telefonia ed energia che fanno la maggior parte dei loro contratti con queste modalità” che porta a non cambiare nulla.
Ma allora quali sono le soluzioni da adottare per provare a fermare le continue chiamate moleste dei call center? Come fare per mettere un punto definitivo a questo tormento?
Proprio l’avvocato Dona ha lanciato una petizione per togliere il valore legale ai contratti fatti per telefono. Solo in questo modo, a detta del podcaster, gli utenti non riceveranno più telefonate di questo tipo a tutte le ore.
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