Cosa succede se si viene convocati in caserma e ci si rifiuta di comparire davanti alle forze dell’ordine: tutti i chiarimenti.
Nel corso della vita può capitare di ricevere un invito a comparire in caserma. Una comunicazione che arriva quasi sempre per tre motivi principali. Le forze dell’ordine potrebbero aver bisogno di sentire informalmente la persona che ha ricevuto l’invito a presentarsi in caserma, oppure hanno necessità di sentirla come testimone. La terza opzione prevede invece che le autorità sottopongano a interrogatorio la persona interessata. Cosa fare in questi casi? Se si viene convocati in caserma e non ci si presenta quali sono le conseguenze?
Quasi sempre nella comunicazione viene riportato che la persona interessata deve comparire in caserma per ragioni di giustizia. Il tempo che viene dato al soggetto in questione per presentarsi davanti alla polizia o ai carabinieri è di cinque giorni.
Sempre nella comunicazione inviata alla persona interessata viene specificato chiaramente che in caso passino 5 giorni senza che il soggetto si presenti in caserma, lo stesso commette un reato in base a quanto stabilito dall’articolo 650 del codice penale.
In realtà è meglio comprendere bene alcuni aspetti che riguardano proprio queste convocazioni. L’avvocato Giuseppe Di Palo, molto seguito su Instagram con oltre 167.000 follower, ha realizzato un video per spiegare nel dettaglio come bisogna comportarsi di fronte a una comunicazione di questo tipo.
Per capire se davvero si rischia di commettere un reato non presentandosi in caserma occorre prima valutare attentamente il contenuto della convocazione e soprattutto le ragioni che hanno spinto le forze dell’ordine a inviarla al soggetto interessato.
Il richiamo a ragioni di giustizia può non essere sufficiente a motivare la convocazione. Nella comunicazione, infatti, bisognerebbe spiegare – anche con poche parole – quali sono le ragioni di giustizia che rendono necessaria la presenza della persona in caserma.
Se invece non ci sono spiegazioni di questo tipo nella comunicazione, la persona interessata può anche rifiutarsi di andare in caserma: l’invito, infatti, non è legalmente dato, pertanto il mancato ottemperamento non costituisce reato.
In altri casi può accadere che nella comunicazione venga specificato che l’invito a comparire in caserma sia finalizzato a una notifica. Anche in questo caso – sebbene sia sempre meglio andare a verificare di cosa si tratti – non rispondere alla convocazione non costituisce reato. Le forze di polizia, infatti, possono in autonomia recarsi a casa dell’interessato per recapitargli la notifica dell’atto.
Chiaramente vedersi arrivare la polizia sotto casa non è il massimo per nessuno: forse anche per questo le forze dell’ordine danno questa possibilità alla persona interessata. L’obbligo a presentarsi scatta invece se si è convocati come persona informata dei fatti o per essere sottoposti a interrogatorio.
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