Nuova invenzione potrebbe cambiarti la vita, riguarda i vecchi CD

Vecchi CD

Scritto da

Roberto Naccarella

il

I vecchi CD sono stati accantonati dopo l’arrivo dei moderni strumenti tecnologici, ma una nuova invenzione può farli tornare protagonisti.

Vecchi CD tornano protagonisti
Con la nuova tecnologia tornano protagonisti i vecchi CD (Pianetacellulare.it)

Ascoltare tutta la musica preferita è ormai diventato davvero molto semplice. L’evoluzione tecnologica ha infatti portato alla realizzazione di piattaforme di streaming musicale che hanno trovato larghissimo consenso tra gli utenti. Basti pensare a Spotify, ma anche a Apple Music o SoundCloud, senza ovviamente dimenticare YouTube. Tramite queste app è possibile avere accesso a un catalogo sconfinato di artisti, brani e album, anche se per accedere a tutte le funzioni (come ad esempio su Spotify) è necessario sottoscrivere un abbonamento mensile.

I vecchi CD tornano protagonisti: nuova invenzione da urlo

Queste grandi innovazioni hanno portato ad accantonare le vecchie modalità che venivano sfruttate in passato per ascoltare la propria musica preferita. In molti, infatti, non utilizzano più i dischi ottici, meglio noti come CD, che fino a qualche anno fa rivestivano ancora una certa importanza nel mondo della tecnologia.

CD nuova tecnologia
I vecchi CD sfruttano la terza dimensione: la capacità di memoria aumenta enormemente (Pianetacellulare.it)

Oltre alla musica, infatti, sui CD venivano trascritti tutti i tipi di file, documenti, foto, video e molto altro ancora. L’avanzata dei moderni strumenti sembrava aver decretato la parola fine per i dischi ottici, ma gli ultimi sviluppi sembrano aver improvvisamente ribaltato la situazione.

I ricercatori dell’Università di Shanghai, in Cina, hanno infatti condotto uno studio su una tecnologia che non solo consente di utilizzare ancora i dischi ottici, ma è anche in grado di trasformarli per adattarli al presente.

La tecnologia all’avanguardia, che prende il nome di AIE-DDPR, fa in modo che i dischi ottici sfruttino anche la terza dimensione. Un approccio interessante e innovativo che apre ovviamente a scenari del tutto inaspettati.

Con la nuova procedura la capacità di memorizzazione dei dati diventa di classe petabit. Il segreto sta proprio nelle tre dimensioni. I dati, grazie allo studio dei ricercatori cinesi, vengono memorizzati su più strati sovrapposti. In questo modo è possibile salvare su un unico supporto una quantità di dati decisamente più elevata rispetto al passato.

In futuro la nuova tecnologia migliorerà ancora 

Per farla breve un semplice disco ottico può arrivare a conservare qualcosa come 1,6 petabit di dati, ovvero circa 200 TB di informazioni in un solo supporto.

E non è tutto, perché la ricerca dell’Università di Shanghai – durata diversi anni – permette di portare a termine il processo di trasferimento dati in appena sei minuti. Va da sé che questa novità potrebbe rappresentare una straordinaria rivoluzione per i CD stessi.

Il team è già al lavoro per migliorare ulteriormente questa tecnologia, aggiungendo nuovi strati sottili per aumentare ancora di più la capacità di memorizzazione dei dati. Infine, per assicurare la massima precisione nel processo di scrittura e lettura dati su ogni strato i ricercatori stanno provando a eliminare le aberrazioni ottiche.

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