Negli ultimi anni sono in crescita gli attacchi informatici del tipo jamming e spoofing al sistema satellitare globale di navigazione a livello globale con lo scopo di disturbare le comunicazioni. Più di recente è emerso il cosiddetto fenomeno del ‘baltic jammer‘ che gli esperti associano alla guerra tra Russia e Ucraina. Di cosa si tratta?
Il sistema GNSS (Global Navigation Satellite System) è il servizio basato su costellazioni di satelliti, come il Global Positioning System (GPS) degli Stati Uniti e Galileo dell’UE, utilizzato per la geo-radiolocalizzazione e la navigazione terrestre, marittima e aerea. Più semplicemente è il sistema che navi, aerei e droni, ad esempio, utilizzano per spostarsi. Guardando più vicino a noi, senza il GPS il nostro smartphone non potrebbe guidarci negli spostamenti in Google Maps, per esempio. Negli ultimi anni, sono in crescita gli episodi di attacchi informatici del tipo jamming e spoofing del sistema GNSS in diverse località a livello globale con lo scopo di disturbare le comunicazioni.
Un attacco di tipo ‘jamming‘ blocca completamente il segnale GPS, mentre un attacco di tipo ‘spoofing‘ invia informazioni false al ricevitore a bordo di un aereo o di una nave per fargli credere di essere in una posizione che non è quella reale. Episodi che sono una minaccia per l’integrità dei servizi di posizionamento, navigazione e timing (PNT) in tutta l’Europa orientale e nel Medio Oriente. A rivelarlo sono l’Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza aerea (EASA) e l’Associazione internazionale del trasporto aereo (IATA) in conclusione al workshop ospitato congiuntamente presso la sede dell’EASA all’inizio di quest’anno.
EASA e IATA sono giunte alla conclusione che i sistemi che hanno lo scopo di interferire con i servizi satellitari che forniscono informazioni sulla posizione precisa di aerei, ma non solo, possono porre sfide significative alla sicurezza. Per provare ad arginare questi rischi servono misure a breve, medio e lungo termine. Trattandosi di un problema globale, un buon punto di partenza potrebbe essere la condivisione dei dati sugli eventi di interferenze GNSS tra le varie agenzie. In Europa, questo sarebbe possibile attraverso lo schema europeo di segnalazione degli eventi e il programma Data4Safety dell’EASA.
Luc Tytgat, direttore esecutivo ad interim dell’EASA, ha dichiarato:
“I sistemi GNSS offrono enormi vantaggi all’aviazione aumentando la sicurezza delle operazioni in uno spazio aereo condiviso molto trafficato. Ma abbiamo assistito a un forte aumento degli attacchi a questi sistemi, il che rappresenta un rischio per la sicurezza. L’EASA sta affrontando il rischio specifico di queste nuove tecnologie. Dobbiamo immediatamente garantire che i piloti e gli equipaggi possano identificare i rischi, sapere come reagire e atterrare in sicurezza. Nel medio termine bisognerà adeguare i requisiti di certificazione dei sistemi di navigazione e di atterraggio. A lungo termine, dobbiamo garantire il nostro coinvolgimento nella progettazione dei futuri sistemi di navigazione satellitare. Contrastare questo rischio è una priorità per l’Agenzia”.
Willie Walsh, direttore generale della IATA, ha affermato:
“Le compagnie aeree stanno assistendo ad un aumento significativo degli incidenti di interferenza GNSS. Per contrastare questo, abbiamo bisogno di una raccolta e condivisione coordinata dei dati sulla sicurezza GNSS; guida procedurale universale agli incidenti GNSS da parte dei produttori di aeromobili; un impegno da parte degli Stati a mantenere i sistemi di navigazione tradizionali come backup nei casi in cui i GNSS vengono falsificati o bloccati. Nell’attuazione di questi obiettivi, il sostegno e le risorse dell’EASA e di altre autorità governative sono essenziali. E le compagnie aeree saranno partner fondamentali. E qualunque azione venga intrapresa, deve essere il punto focale della soluzione poiché sono la prima linea di fronte al rischio”.
Gli attacchi informatici del tipo jamming e spoofing del sistema GNSS sono un problema globale, come detto. Tuttavia, da quando la Russia ha iniziato ad invadere l’Ucraina nel 2022 le attività di disturbo ai sistemi di navigazione satellitare risultano aumentate nei paesi coinvolti o limitrofi. Il motivo è semplice: disturbare i dispositivi del nemico che usano il sistema GPS per spostarsi, come aerei e droni.
Tra la fine dello scorso anno e l’inizio di quest’anno, riferisce il sito GPSWorld, risultano aumentati gli attacchi informatici del tipo jamming GPS in parti paesi della regione baltica (da qui il nome ‘Baltic Jammer’), tra cui zone di Polonia e Svezia. Secondo esperti di Stati Uniti e Polonia la fonte di queste interferenze sarebbe la Russia in risposta al sistema antimissile americano attivato in Polonia e del futuro ingresso della Svezia nell’alleanza NATO.
Se andiamo a guardare la mappa di copertina proveniente da gpsjam.org – sito che archivia mappe giornaliere mondiali con segnalate le interferenze GPS – possiamo vedere come il fenomeno del disturbo dei segnali GPS sia arrivato fin dentro i confini della Germania, quasi sfiorando la città di Berlino. Il sito non mostra le interferenze in Russia e Ucraina, presumiamo per lo stesso motivo per cui Google Maps ha smesso di mostrare in questi Paesi dati in tempo reale, come quelli sul traffico.
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