Dal 2021, i cittadini italiani possono accedere ai servizi online dell’Agenzia delle Entrate tramite SPID, CIE o CNS. Vediamo come fare.
Da oltre tre anni, ed esattamente dal 1° marzo 2021, lo SPID assieme con la Carta d’identità elettronica (CIE) e la Carta nazionale dei servizi (CNS) sono le tre uniche chiavi disponibili per l’accesso identificato e autenticato ai servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. Proprio come ha stabilità il Decreto Semplificazione e Innovazione digitale (DL n. 76/2020), dal 1° marzo 2021 non è più possibile registrarsi a Fisconline richiedendo una combinazione d’accesso tradizionale (username e password) e dal 1° ottobre 2021 sono state dismesse quelle esistenti.
Il cittadino italiano oggi può quindi accedere ai servizi online dell’Agenzia delle Entrate sono tramite SPID, CIE o CNS. Fondamentalmente sono le tre modalità di identificazione e autenticazione oggi disponibili per accedere ai servizi online di tutte le pubbliche amministrazioni. Ma cosa si può fare comodamente online sul sito dell’AdE? I cittadini, in particolare lavoratori dipendenti e pensionati, possono ad esempio trovare le dichiarazioni dei redditi precompilata e di successione, accedere alle agevolazioni utili all’ottenimento di un risparmio fiscale, registrare un contratto di locazione, consultare/aggiornare dati catastali e ipotecari della propria abitazione, accedere al cassetto fiscale personale.
Mentre la Carta d’identità elettronica (CIE) e la Carta nazionale dei servizi (CNS) potrebbero essere ancora poco diffuse lo SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, è forse il metodo più semplice per accedere ai servizi online dell’AdE. Lo stesso SPID che si può utilizzare per attivare rapidamente una nuova SIM TIM oppure Ho.Mobile, per intendersi.
Chi ha già lo SPID sa già come funziona l’accesso ad un servizio PA tramite questo metodo di identificazione: si entra nel sito dell’Ade (www.agenziaentrate.gov.it), si preme il pulsante ‘Area riservata’ e poi si preme su ‘Accedi con SPID’, quindi si seleziona il proprio provider e si seguono i passaggi necessari per l’autenticazione.
Chi non ha lo SPID deve prima crearne uno, poi può accedere ai servizi dell’AdE come da paragrafo precedente.
Per creare lo SPID personale sono richiesti i dati di un documento personale di riconoscimento italiano, il proprio codice fiscale, un indirizzo email e un numero di telefono. Con questi dati è possibile rivolgersi ad uno dei gestori di identità digitale certificati per il rilascio dello SPID. Prima dell’attivazione dello SPID è necessario il riconoscimento dell’identità, che a seconda del gestore può avvenire di persona, via webcam, bonifico, CIE, CNS o firma digitale. E’ possibile trovare una tabella che compara i gestori certificati all’indirizzo www.spid.gov.it/cos-e-spid/come-scegliere-tra-gli-idp/, quindi si può scegliere quello che meglio si adatta alle proprie esigenze e seguire le istruzioni fornite.
Come detto, oltre a SPID è possibile accedere ai servizi online dell’Agenzia delle Entrate tramite la Carta d’identità elettronica (CIE) e la Carta nazionale dei servizi (CNS).
La CIE viene rilasciata dal proprio Comune di residenza al posto della ‘vecchia’ carta d’Identità cartacea quando arriva il momento di rinnovarla. Non è al momento possibile sostituire il documento cartaceo con quello elettronico prima della scadenza di quello che si ha. La CIE consente l’identificazione e l’autenticazione in sicurezza non solo ai servizi online delle PA ma anche dei soggetti privati che hanno abilitato questo metodo di accesso. Per l’accesso ai servizi è prima richiesta l’attivazione delle credenziali attraverso la documentazione fornita assieme con la Carta.
In alternativa a SPID e a CIE, infine, c’è la Carta Nazionale dei Servizi (CNS), che consente l’accesso ai servizi online dell’AdE (ma non solo) con l’identificazione che avviene attraverso un dispositivo, come un token via chiavetta USB o una smart card con microchip.
Almeno per i cittadini, in quanto per imprese e professionisti ancora niente è cambiato. Ancora oggi queste figure hanno la possibilità di richiedere nuove credenziali Fisconline, e dunque utilizzare quelle esistenti. Così fino al giorno in cui un decreto attuativo stabilirà la fine di questo metodo di accesso anche per imprese e professionisti.
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