Grazie ad una modifica in arrivo nel metodo di calcolo dell’Isee, gli italiani che investiranno in titoli pubblici potrebbero ridurre il proprio indicatore Isee. Questo grazie all’esclusione dal calcolo dell’Isee non solo dei titoli di Stato ma anche dei buoni fruttiferi postali.
L’Isee è uno strumento che permette di misurare la condizione economica di una famiglia italiana. A seconda del valore di questo ‘indicatore della situazione economica equivalente’, variabile di anno in anno, è possibile accedere a dei vantaggi, tra cui bonus statali per l’accesso a condizioni agevolate ai servizi di pubblica utilità quali telefono fisso, luce, gas e altri ancora. Per esempio, nei giorni scorsi abbiamo riportato come i nuclei familiari con un Isee inferiore a 8.112,23 euro/anno hanno la possibilità di richiedere all’operatore telefonico TIM di pagare a prezzo ridotto selezionate offerte di rete fissa, non solo per chiamare ma anche per navigare su Internet. Il calcolo viene effettuato tenendo conto dei redditi, dei patrimoni e delle caratteristiche del proprio nucleo familiare.
Altra agevolazione, per esempio, riguarda l’energia elettrica. Infatti, le famiglie in condizione di disagio economico (con indicatore ISEE non superiore a 9.530 euro) possono accedere al “bonus luce per disagio economico”. Questo bonus previsto dal Governo consiste in uno sconto sulla bolletta dell’energia elettrica.
Come riportato da Il Sole 24 Ore, l’ultima legge di Bilancio del Governo Meloni prevede l’esclusione dal calcolo dell’Isee non solo dei titoli di Stato ma anche dei buoni fruttiferi postali fino ad un valore di 50.000 euro. Da intendersi inclusi ci sarebbero i buoni fruttiferi postali trasferiti allo Stato, i libretti di risparmio postale e gli altri prodotti finanziari che prevedono l’obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato.
La riforma non è ancora approvata ma dovrebbe esserlo a breve. Con questa novità, quando entrerà in vigore, gli italiani che sceglieranno di investire i propri soldi in dei titoli pubblici potrebbero ridurre il proprio indicatore Isee. Nel frattempo, questa decisione di escludere i Btp dal calcolo dell’Isee è solo una piccola modifica riguardante i metodi per il conteggio dell’Isee. Infatti, come riportato da Il Gazzettino, l’attuale viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Teresa Bellucci, sta lavorando per riformare in maniera più completa l’Isee.
L’ottenimento della propria certificazione ISEE avviene compilando il documento chiamato ‘Dichiarazione Sostitutiva Unica‘ (DSU) che include le informazioni anagrafiche, di reddito e patrimonio richiesta per la descrizione della situazione economica di un nucleo familiare. La presentazione di questa DSU può avvenire in qualunque momento nell’arco di un anno ma l’indicatore Isee poi calcolato ha validità solo fino al termine dell’anno solare dell’elaborazione. Per esempio, l’Isee calcolato nel 2024 vale fino al 31 dicembre 2024.
La DSU si può compilare comodamente online tramite lo strumento messo a disposizione sul sito web dell’INPS, oppure si può compilare con l’aiuto dei CAF. Dal 2020, la DSU si può anche trovare pre-compilata sul sito dell’INPS (servizi2.inps.it/servizi/IseePrecompilato/home.aspx) con le informazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate e da INPS a cui vanno aggiunte quelle autodichiarate. Sul portale online dell’INPS è anche possibile trovare uno strumento per simulare il proprio indicatore ISEE. L’INPS mette a disposizione dei cittadini un servizio per simulare il calcolo del proprio ISEE servizi2.inps.it/servizi/Iseeriforma/FrmSimHome.aspx).
Per maggiori informazioni sull’ISEE vi rimandiamo alla pagina dedicata: www.lavoro.gov.it/strumenti-e-servizi/isee
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