Seguendo la strada intrapresa dall’antitrust francese, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato italiana – l’Agcm – ha deciso di prendere provvedimenti e indagare nei confronti di Apple circa il sospetto che la decisione di limitare la CPU dei propri dispositivi alimentati da una batteria degradata possa ritenersi una pratica commerciale scorretta. Non solo Apple, un provvedimento separato con la stessa accusa è stato avviato nei confronti di Samsung.
In una nota stampa, l’Agcm ha spiegato di aver avviato due distinti procedimenti per pratiche commerciali scorrette nei confronti delle società del gruppo Samsung e del gruppo Apple operanti in Italia in seguito a segnalazioni di consumatori e di un’attività preistruttoria svolta d’ufficio.
In particolare, l’Agcm accusa Apple e Samsung di aver intrapreso "una generale politica commerciale volta a sfruttare le carenze di alcuni componenti per ridurre nel tempo le prestazioni dei propri prodotti e indurre i consumatori ad acquistare nuove versioni degli stessi".
Sotto accusa ci sarebbero anche gli aggiornamenti software dei telefoni cellulari che non segnalano le possibili conseguenze dello stesso update e non forniscono sufficienti informazioni per mantenere "un adeguato livello di prestazioni di tali dispositivi, promossi ed acquistati per le loro specifiche ed elevate caratteristiche tecnologiche".
L’Autorità sta ora indagando per vedere se tali comportamenti violano tutto o solo alcuni articoli 20, 21, 22 e 24 del Codice del Consumo. L’Agcm ha quindi effettuato accertamenti ispettivi presso le sedi italiane di Apple e Samsung, per i quali si è avvalsa della collaborazione del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, assistito per i profili tecnici delle operazioni dai militari del Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche dello stesso Corpo.
Scopriremo cosa emergerà dalle indagini prossimamente.
In un caso simile, all’inizio di quest’anno i pubblici ministeri francesi hanno avviato un’indagine nei confronti di Apple che è stata accusata di obsolescenza pianificata sull’iPhone, che è la pratica che molti produttori di dispositivi elettronici applicano per far rompere o limitare le prestazioni di un prodotto dopo un certo periodo di vita per incentivare l’acquisto di un nuovo prodotto o la riparazione di quello usato.