Meta ha annunciato di aver scelto il Politecnico di Milano per realizzare uno studio accademico indipendente sui rischi e le opportunità del metaverso, nell’ambito di un progetto che prevede da parte della società proprietaria di Facebook, Instagram e Whatsapp un investimento di 2,5 milioni di dollari in Europa. Infatti, grazie al Fondo per i programmi e la ricerca XR dell’azienda, gli accademici di sette Paesi europei – tra cui l’Italia – esamineranno come le tecnologie del metaverso si interfacceranno su temi quali la privacy, la sicurezza, l’inclusione e il futuro del lavoro.
Il metaverso, ricordiamo, è quel mondo immersivo e tridimensionale capace di combinare i mondi digitale, reale e social attraverso le realtà aumentata e virtuale. Secondo Meta, il metaverso porterà alla creazione di beni, competenze e professioni nuove, con un impatto economico importante negli scenari globali. Il metaverso trasformerà il modo in cui le persone si connettono e le aziende crescono, portanto alla creazione di nuove esperienze sociali capaci di avvicinarci più di quanto sia stato possibile fare online fino ad oggi. Tuttavia, gli elementi fondanti e i fattori essenziali di successo, così come le implicazioni concrete sull’economia e sulla società, sono ancora da comprendere del tutto. E’ importante che le tecnologie che comporranno il metaverso siano inclusive, e che le persone possano sentirsi sicure per poterle utilizzare: nessuna azienda dovrà essere proprietaria del metaverso, o gestirlo in autonomia, dunque le collaborazioni e le cooperazioni saranno necessarie.
Lo studio del Politecnico di Milano si propone dunque di analizzare il peso economico e il valore sociale del metaverso, inquadrando il suo emergere in una prospettiva sistemica: ne verrà mappato l’impatto sugli individui, sulla società e sull’economia utilizzando l’Italia come caso concreto di studio.
Secondo Giuliano Noci, direttore scientifico (insieme a Lucio Lamberti) dello studio presso il Politecnico di Milano, il metaverso "grazie al suo carattere di immersività e spazialità" sarà in grado di "rivoluzionare il modo in cui le persone interagiscono con i contenuti e tra loro, in virtù della riduzione dei carichi cognitivi legati ai processi di apprendimento e della possibilità di rendere più ingaggiante qualsiasi esperienza mediale. Ed è proprio in questa prospettiva che si desume l’importanza di realizzare uno studio sistematico dei suoi effetti per qualificare opportunità e minacce per i sistemi industriali e sociali; la comunità scientifica può in particolare svolgere un ruolo significativo nell’individuazione dei campi di applicazione e del loro impatto sull’economia italiana ed europea”.
Secondo Angelo Mazzetti, Responsabile Affari Istituzionali di Meta in Italia, il metaverso “sarà il risultato di uno sforzo collettivo, per questo riteniamo fondamentale confrontarci con terze parti autorevoli che possano offrire spunti di riflessione importanti. Non potremmo essere più orgogliosi di collaborare con Il Politecnico di Milano, un’istituzione accademica che già da tempo guida un osservatorio privilegiato su questo tema. Ci auguriamo che la loro ricerca possa offrire elementi concreti per rendere il metaverso un’opportunità sociale ed economica a livello globale”.
Il Fondo per i programmi e la ricerca XR di Meta sostiene progetti globali e ricerche esterne che intendono approfondire come costruire il metaverso in modo responsabile. Attraverso questo fondo, l’azienda collabora con partner di settore, gruppi a sostegno dei diritti civili, governi, organizzazioni non profit e istituzioni accademiche per contribuire a determinare i rischi e le opportunità del metaverso.
Oltre alla collaborazione italiana con Il Politecnico di Milano, Meta sostiene – all’interno di questo progetto – anche i seguenti studi europei:
• Il Prof. Dr. Matthias Quent dell’Università di Scienze Applicate di Magdeburg-Stendal (Germania), impegnato nello studio di come la cultura democratica possa funzionare in ambienti immersivi ed esplorerà la progettazione civile di spazi sociali.
• L’Università di Dauphine (Francia), impegnata nell’identificazione e l’esaminazione di tematiche tecnologiche, di governance legale e sociale e di regolamentazione che potrebbero emergere con lo sviluppo del metaverso.
• Il think tank Renaissance Numérique (Francia), che terrà un programma di workshop con esperti europei e internazionali per discutere l’adozione sociale, le opportunità e l’impatto delle tecnologie immersive, nonché i mezzi per proteggere gli utenti, nel metaverso.
• L’Università tecnologica di Poznan (Polonia), che svilupperà la realtà aumentata e altre tecnologie per migliorare la qualità della vita delle persone soggette a esclusione sociale a causa dell’età, della salute o della situazione familiare.
• L’Organizzazione olandese per la ricerca scientifica applicata (Paesi Bassi), che si concentrerà sul futuro del lavoro in un ricerca guidata dal dottor Omar Aziz Niamut e dalla dottoressa Sylvie Dijkstra-Soudarissanane, chiamati a valutare se le tecnologie emergenti, come il social XR, ridurranno gli svantaggi del lavoro a distanza.
• L’istituto di ricerca RISE (Svezia), che studierà l’infrastruttura globale di calcolo e comunicazione che guida il metaverso nel contesto della sostenibilità e delle soluzioni tecnologiche efficienti dal punto di vista delle risorse e valuterà i requisiti chiave necessari alla Svezia per adottare un programma di istruzione immersiva a livello nazionale.
• L’Università di Alicante (Spagna), che creerà una cattedra universitaria sugli aspetti legali ed etici del metaverso per valutare se il quadro giuridico esistente garantisce che le persone siano adeguatamente protette e supportate nell’espansione delle loro attività imprenditoriali.
• Il ricercatore di VR, Mel Slater, che favorirà la condivisione di idee tra questi soggetti per promuovere il dialogo interdisciplinare sul metaverso in Europa.