Phubbing, il prendere in mano lo smartphone per snobbare chi sta di fronte e’ un fenomeno diffuso ma irritante

L'atto di snobbare chi sta davanti durante una conversazione prendendo in mano il telefono é ritenuto un comportamento irritante dalle persone, ma ciò nonostante é un fenomeno in espansione.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Il termine ‘Phubbing‘ dall’inglese ‘Phone’ e ‘Snubbing’ letteralmente descrive l’atto di trascurare con intenzione i propri interlocutori reagendo istantaneamente a qualsiasi notifica proveniente dal telefono o semplicemente navigando su Internet nel bel mezzo di una conversazione. E’ un fenomeno in crescita, come confermano i risultati di un sondaggio recentemente condotto dal brand di telefonia franco-cinese Wiko all’interno della propria Instagram community.

Stando ai risultati del sondaggio, anche se il termine ‘Phubbing’ non è molto conosciuto a quasi 9 persone su 10 (85%), l’atto di snobbare chi sta davanti durante una conversazione prendendo in mano il telefono è ritenuto un comportamento irritante da 4 persone su 5 dei rispondenti alla survey (81%). Nonostante questo, 7 su 10 intervistati (70%) hanno ammesso di essersi distratti con il proprio smartphone durante almeno una conversazione. E 1 su 5 (23%) persone intervistate ‘snobba’ il proprio interlocutore di frequente. Il 30% dei rispondenti, ritiene di avere difficoltà a lasciare il telefono in tasca per il tempo di una intera conversazione.

La crescita della diffusione del fenomeno del phubbing non stupisce, dal momento che quasi 7 su 10 utenti (68%) guarda il proprio smartphone oltre 50 volte al giorno. Qualcosa di ‘normale’ considerando che il ‘telefono intelligente’ è usato oggi anche per lavorare, studiare, mantenersi informati attraverso le notizie, guardare le previsioni del meteo e per socializzare. Proprio su quest’ultimo è opportuna una riflessione: le persone sembrano preferire la socializzazione virtuale, attraverso uno schermo, piuttosto che quella reale, face-to-face.

Stando al rapporto del sondaggio di Wiko, tra i motivi più comuni per distrarsi con lo smartphone c’è la noia. Quasi 4 su 5 (78%) dei partecipanti alla survey, infatti, ha dichiarato di controllare il display più spesso se si annoia. Il restante 22%, invece, preferisce spostare la propria attenzione sul telefono solo quando sente l’agitazione crescere dentro di sè, qualcosa che può verificarsi nel momento in cui l’argomento della conversazione diventa spinoso o l’interlocutore mette in soggezione.

Per quanto odiato, la maggioranza degli intervistati da Wiko, comunque, ritiene il phubbing giustificato se la causa della distrazione digitale è l’attesa di un messaggio importante (61%). Per il 39% degli intervistati, i livelli di priorità si abbassano: il phubbing è giustificato anche per il semplice controllo di notifiche ed e-mail.

Impostazioni privacy