L’app Immuni, disponibile al download dallo scorso 1 giugno ma utilizzabile solo dall’8 giugno per ricevere un avviso che informa di essere entrati in contatto con una persona risultata positiva al Covid19, è stata scaricata in Italia in cinque mesi ‘solo’ 7 milioni di volte, stando alle statistiche ufficiali del Ministero della Salute riportate dal sito ufficiale dell’applicazione, www.immuni.italia.it. Un flop, si può dire, ma negli ultimi giorni si registra una crescita dei download, dopo che il Governo ha ricominciato a promuoverne l’utilizzo in seguito all’aumento dei casi di persone positive al Covid19 in Italia.
Nel momento in cui scriviamo -4 ottobre 2020- sono stati registrati 7.036.898 download dell’app Immuni – dato che tiene conto sia dei download sui dispositivi Apple che Android – ma in realtà il numero effettivo di persone che utilizzano questa app è molto minore. Non è possibile sapere esattamente su quanti dispositivi l’app Immuni è attualmente in esecuzione, o almeno questo dato il Ministero della Salute non lo condivide. Quante persone hanno scaricato, installato e poi eliminato l’app? Non lo sappiamo. Tuttavia, queste persone comunque rientrano nel conteggio dei download dell’app. Altri dati che il Ministero della Salute ha condiviso, in merito all’app Immuni, è che questa ha inviato 5.870 notifiche, segnalando la positività al Covid19 di 357 utenti (utenti che "hanno condiviso le informazioni sia se hanno o meno ricevuto la notifica di esposizione").
I numeri dell’app Immuni al 4 Ottobre 2020
Questi i dati sul numero di download dell’app Immuni degli ultimi giorni:
al 28 settembre 2020: 6.572.450 download
al 29 settembre 2020: 6.606.966 download
al 30 settembre 2020: 6.638.519 download
al 1 ottobre 2020: 6.679.118 download
al 2 ottobre 2020: 6.757.827 download
al 3 ottobre 2020: 6.909.264 download
al 4 ottobre 2020: 7.036.898 download
Al lancio dell’app Immuni, era stato detto che questa può servire se utilizzata almeno dal 60/70 per cento della popolazione. Pertanto, se la popolazione italiana conta 60 milioni di persone, almeno 36/40 milioni di persone dovrebbero utilizzare l’app Immuni per renderla sufficientemente efficace. 7 milioni sono solo i download effettuati, ancora meno sono le persone che la utilizzano. Adesso l’app è inutile. Ma anche nella migliore delle ipotesi, arrivare a 40 milioni sarebbe difficile, se non impossibile. Non tutti gli italiani hanno uno smartphone compatibile con l’app Immuni, e molti proprio uno smartphone non lo hanno. In ogni caso, più persone fanno uso dell’app Immuni, meglio è.
Gli italiani temono che l’app Immuni possa violare la loro privacy. In realtà, questo software di contact tracing è sviluppato per registrare la prossimità tra cellulari delle persone con i quali si viene in contatto tramite "dati non direttamente idonei a rivelare l’identità di una persona". Stando a quanto riportato dal Ministero della Salute, questi dati dati restano solo nel cellulare "fino all’eventuale diagnosi di contagio".
Abbiamo spiegato in QUESTO approfondimento come funziona l’app Immuni (che vi invitiamo a leggere) ma in breve funziona così: quando due persone (con entrambe che hanno l’app Immuni funzionante sul proprio smartphone) entrano in contatto e una delle scoprirà successivamente di essere diventato positivo al Covid-19, l’altra persona potrà sapere di essere entrata in contatto con un positivo al Covid19 tramite notifica dall’app, con l’invito ad auto-isolarsi e a contattare il proprio medico. Tutto questo è molto importante per minimizzare il numero di contagi e per ricevere le giuste attenzioni mediche il prima possibile, minimizzando il rischio di complicanze dovute all’infezione dal nuovo Coronavirus.
Detto questo, ribadiamo che l’app Immuni è gratuita, non è obbligatoria e solo chi vuole può utilizzarla. Chi ha un dispositivo Android può aprire il Play Store ed entrare nella sezione ‘App’ per trovarsi di fronte al banner che promuove Immuni. Chi ha un dispositivo Apple, può trovare l’app nell’App Store del proprio iPhone (è richiesto iOS versione 13.5 o superiore).