Cover in pelle artificiale rende lo smartphone sensibile a solletico e altri input

Creata una membrana artificiale, che imita la pelle umana, che aumenta le possibilità  di interazione con dispositivi come telefoni, dispositivi indossabili o computer.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Skin-On è la nuova interfaccia sviluppata dai ricercatori della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bristol in collaborazione con Telecomm ParisTech e Sorbonne University che porta la tecnologia touch ad un livello superiore, permettendo di interagire con dispositivi come telefoni, dispositivi indossabili o computer attraverso una membrana artificiale, simile alla pelle umana. Il progetto è stato presentato nel blog online dell’Università di Bristol (bristol.ac.uk) (via Engadget).

I ricercatori hanno adottato un approccio bio-driven per lo sviluppo di Skin-On, una membrana multistrato in silicone che imita gli strati presenti nella pelle umana. È costituita da tre strati: uno strato con superficie strutturata, uno strato di elettrodo di fili conduttivi e uno strato di ipoderma.

L’interfaccia è in grado di rilevare una serie di gesti come una ‘pizzicata’ per eseguire lo zoom-in in una foto, ad esempio, o puo’ rilevare se lo smartphone si sta tenendo con la mano destra o sinistra per mostrare menu rapidi nella posizione piu’ facile da raggiungere con una sola mano. Puo’ anche rilevare input quali solletico, carezza e torsione. Rilevando queste oltre che la pressione e la posizione dei gesti, questa Skin-On permette al telefono di "sentire" come viene tenuto in mano dall’utente.

"Questa è la prima volta che abbiamo l’opportunità di aggiungere una ‘pelle’ ai nostri dispositivi interattivi. L’idea è forse un po’ sorprendente, ma si tratta [la pelle artificiale] di una interfaccia che conosciamo molto bene, quindi perché non usarla e sfruttarla con i dispositivi che usiamo ogni giorno?" ha commentato la dott.ssa Anne Roudaut, professoressa associata di interazione uomo-computer all’università di Bristol, che ha supervisionato la ricerca.

"La pelle artificiale è stata ampiamente studiata nel campo della robotica ma con particolare attenzione alla sicurezza, al rilevamento o a scopi cosmetici. Questa è la prima ricerca di cui siamo a conoscenza che considera lo sfruttamento della pelle artificiale realistica come un nuovo metodo di input per dispositivi elettronici”, ha affermato Marc Teyssier, autore principale della ricerca.

Nello studio, i ricercatori hanno creato con questa pelle artificiale una custodia per smartphone, un touchpad per computer e un cinturino per smartwatch per dimostrare come i gesti tattili sull’interfaccia Skin-On possano essere tradotti in azioni sul dispositivo collegato. Alcuni esempi di utilizzo ‘reale’ si possono trovare nel video dimostrativo qui sotto.

Esempio di pelle umana (artificiale) usata per interagire con smartphone, pc e smartwatch

Nel filmato possiamo vedere che Skin-On puo’ tornare molto utile nella messaggistica, con gli utenti che possono esprimere le loro emozioni attraverso la pelle artificiale, convertite dal dispositivo  in tempo reale per animare un avatar virtuale sullo schermo o per le emoji.

“Abbiamo visto molti progetti che tentano di combinare parti umane con parti di macchine, qui guardiamo il contrario e proviamo a rendere i dispositivi che usiamo ogni giorno più simili a noi, cioè umani" ha commentato il dott. Roudaut, secondo cui il progetto esplora l’intersezione tra uomo e macchina.

I ricercatori ritengono che il prossimo passo sarà rendere la pelle più realistica, aggiungendo cose come la capacità di rilevare la temperatura.

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