Ipsos ha pubblicato il resoconto della sua indagine globale The Most Influential Brands 2019, una indagine che svolge oramai da 6 anni in Italia per fotografare l’influenza dei brand nella nostra vita quotidiana. La ricerca è stata presentata per il quarto anno consecutivo in occasione di uno speciale evento rivolto alle aziende e alla stampa, il 2 ottobre al Base Milano. Il tema affrontato nell’edizione 2019 è il brand activism, vale a dire la scoperta di come una marca può rafforzare la propria influenza agendo attivamente nell’interesse della società e della propria comunità.
Nella classifica The Most Influential Brands 2019 al primo posto si trova Google, il che significa che il marchio della sociatà di Mountain View è quello piu’ influente in Italia, secondo lo studio di Ipsos. Seguono Amazon in seconda posizione, Whatsapp in terza posizione, Paypal al quarto posto, Microsoft al quinto posto, Youtube al sesto posto, Samsung al settimo posto, Facebook all’ottavo posto. Chiudono la top10 Mulino Bianco, in non posizione, e Visa, in decima posizione.
Most Influencial Brand 2019 di Ipsos – Top10
Tra i marchi che anche producono smartphone e altri dispositivi mobili, la top10 include Google, Samsung e Microsoft. Piu’ sotto nella classifica, da segnalare che Huawei si trova nella posizione numero 25, su 100, una buona posizione se si considera che solo due anni fa il marchio cinese era al 76o posto, guadagnando 51 posizioni in due anni, di cui 9 nel 2019. La ricerca Ipsos nota che le generazioni più giovani sono quelle che apprezzano di piu’ il brand cinese: Huawei è il 23o brand per preferenza per la Gen Z (da 15 a 21 anni) e il 19o brand più rilevante per i Millennials (da 22 a 35 anni). Guardando alla generazione X (da 36 a 52), Huawei raggiunge la 21a posizione della classifica dei brand più influenti per loro.
Rispetto al 2018, il podio è rimasto dominato sempre dagli stessi tre colossi ma Ipsos nel suo rapporto nota come Facebook abbia perso tre posizioni, passando dal quinto all’ottavo posto. Secondo Ipsos, questo puo’ essere stata una conseguenza dello scandalo del caso Cambridge Analytica che ha riguardato per diversi mesi dall’inizio dello scorso anno l’azienda guidata da Mark Zuckerberg.
Osservando gli spaccati generazionali, Ipsos nota l’importanza di Instagram per la Generazione Z (15- 21 anni), che arriva alla quarta posizione, mentre non compare in nessun’altra top10 per fasce di età. Netflix si trova, invece, al decimo posto per la Gen Z e alla sesta posizione per i Millennial (22-35).
Concentrandosi sul tema della Responsabilità Sociale d’Impresa (CSR), dallo studio di Ipsos è emerso come il fattore Corporate Citizenship pesi ancora solo mediamente il 12% nel determinare l’influenza sulla marca, mentre il 68% degli intervistati ritiene che in futuro le marche più di successo saranno quelle che contribuiranno in modo positivo alla società. Il 60% degli italiani afferma infatti di sentire il bisogno di aziende che svolgano un ruolo attivo in ambito sociale, culturale e politico. Ai brand si chiede di prendere posizione senza temere le conseguenze: il 62% degli intervistati è d’accordo sul fatto che, se un’azienda sceglie di prendere una posizione forte su un tema sociale o politico, non deve temere di perdere consenso o parte della clientela. Tra le 100 aziende coinvolte nello studio Ipsos sull’influenza di marca, alcuni esempi che hanno registrato un fattore di Corporate Citizenship con una incidenza maggiore rispetto alla media italiana (12%) sono Mulino Bianco (31%) e Coop (28%). Guardando alle tematiche ambientali, da segnalare Ikea (31%) ed Enel (27%).
Per lo studio The Most Influential Brands (MIB 2019) di Ipsos sono state raccolte e analizzate le opinioni di 4550 italiani.