La società Broadcom con sede a San Jose, in California, che si occupa di produrre chip per modem, router, computer, smartphone, computer portatili, data center, set-top box, console per videogiochi e altri dispositivi ancora ha fatto un’offerta non richiesta per acquisire Qualcomm, il più grande produttore mondiale di chip e processori per telefoni. L’offerta ammonta ad un totale di 130 miliardi di dollari, o 70 dollari per azione. Se accettato e completato l’accordo diventerebbe una delle più grandi acquisizioni del settore tecnologico mai effettuate e l’azienda combinata diventerebbe il terzo piu’ grande produttore di chip in tutto il mondo.
Il presidente e CEO di Broadcom, Hock Tan, ha dichiarato che l’offerta è "impegnativa per gli azionisti e le parti interessate in entrambe le società", con la società combinata che potrebbe essere in grado di operare su larga scala in più settori. "Non offriremmo questa offerta se non fossimo sicuri che i nostri clienti globali comuni abbraccerebbero la combinazione proposta", ha dichiarato Tan in una nota per la stampa.
Le azioni di Broadcom – che di recente ha annunciato che la propria società madre verrà trasferità negli Stati Uniti da Singapore – sono aumentate del 60 per cento nel corso dell’anno scorso, mentre Qualcomm sta da alcuni mesi affrontando una battaglia legale con Apple su un presunto comportamento anticoncorrenziale. Secondo Fortune, Qualcomm fa un fatturato annuo di 22 miliardi di dollari mentre Broadcom di 18 miliardi di dollari. Nel 2016, Broadcom è stata classificata il quinto più grande produttore di semiconduttori al mondo per reddito, dietro a Intel, Samsung Electronics e Qualcomm nelle prime tre posizioni. Venerdi 3 novembre scorso, la capitalizzazione di mercato di Qualcomm è stata di 91 miliardi di dollari, mentre Broadcom ha raggiunto i 112 miliardi di dollari. Il prezzo delle azioni di entrambe le imprese è aumentato la scorsa settimana, dopo che erano iniziate a circolare le voci di una possibile intesa tra le due aziende.
L’accordo segnerebbe anche una svolta importante per il mercato dell’elettronica, piu’ in particolare per l’industria dei semiconduttori che vale 300 miliardi di dollari, considerato che quasi un decennio fa le due società erano rivali in un’aula di tribunale, con Qualcomm che alla fine ha dovuto pagare a Broadcom poco meno di 900 milioni di dollari per chiudere la controversia. Di recente è emerso che Apple a partire dal 2018 vorrebbe dipendere meno da Qualcomm per la fornitura di processori e chip wireless per i suoi iPhone, e commissionarne la produzione ad altri produttori.
Qualcomm produce i processori che alimentano gran parte degli smartphone oggi sul mercato, dai modelli di fascia bassa a quelli top di gamma, tra cui alcuni iPhone e Samsung Galaxy. I chip di Broadcom si possono trovare anche nei dispositivi prodotti da HTC, Google e Apple. Nel 2012, Broadcom ha collaborato con Nintendo per il controller GamePad di Wii U.
Qualcomm in una dichiarazione ufficiale ha fatto sapere di aver ricevuto la proposta di Broadcom e valuterà i termini, non commentando ulteriormente la questione.