IA, Facebook spegne due chatbot che parlavano una lingua incomprensibile

I bot Bob e Alice di Facebook hanno creato un linguaggio proprio, incomprensibile per noi umani, e per questo Facebook ha deciso di chiuderli. Il progetto ha comunque segnato un passo importante verso la creazione di un assistente digitale personalizzato.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Un paio di chatbot di Facebook sono riusciti a creare un linguaggio segreto, che potevano capire solo essi. Una cosa non tollerata da Facebook, che ha quindi deciso di chiudere i due bot.

Il mese scorso, dei ricercatori del team Facebook Artificial Intelligence Research (abbreviato, FAIR) hanno trovato due bot sviluppati nella divisione IA della società dove lavorano che stavano comunicando tra loro in modo inaspettato. I bot, chiamati Bob e Alice, erano riusciti a creare una lingua per conto proprio accantonando, piano piano, l’inglese da cui erano partiti.

Una conversazione tra i due bot ha portato ad una "divergenza dal linguaggio umano poiché gli agenti hanno sviluppato una propria lingua per comunicare", hanno detto i ricercatori.

Per chi non è a conoscenza di che cosa sono i bot, si tratta di software che possono parlare sia agli esseri umani che ad altri computer per eseguire azioni, come informare sul meteo, prenotare un appuntamento, offrire supporto tecnico, trovare un ristorante e cosi’ via.

Il team che si occupa delle tecnologia di IA di Facebook aveva messo in comunicazione i due bot per far imparare ad essi a parlare liberamente, apprendendo da soli nuove regole di lunguaggio mano a mano che si intrattenevano con i dialoghi. Con il tempo, tuttavia, i due chatbot hanno dimenticato le regole dell’inglese, sia di grammatica che di sintassi, fino a creare una nuova lingua.

A seguire potete leggere un estratto di una conversazione senza alcun senso generata tra i due robot Bob e Alice:

Bob: i can i i everything else ….. ………. ….. . .
Alice: balls have zero to me to me to me to me to me to me to me to me to
Bob: you i everything else ….. ….. ….. ….. . .
Alice: balls have a ball to me to me to me to me to me to me to me
Bob: i i can i i i everything else ….. ….. ….. ….. . .
Alice: balls have a ball to me to me to me to me to me to me to me
Bob: i ….. ….. ….. ….. ….. ….. .
Alice: balls have zero to me to me to me to me to me to me to me to me to
Bob: you i i i i i everything else ….. ….. ….. ….. . .
Alice: balls have 0 to me to me to me to me to me to me to me to me to
Bob: you i i i everything else ….. ….. ….. ….. . .
Alice: balls have zero to me to me to me to me to me to me to me to me to

"Gli agenti si sono allontanati dal linguaggio a noi comprensibile inventando parole per se stessi" ha spiegato il team di Facebook.

Dopo aver chiuso la conversazione incomprensibile tra i bot, Facebook ha dichiarato che il progetto ha segnato un passo importante verso la creazione di un assistente digitale personalizzato.

Facebook ha spiegato che prima di mettere i due bot a conversare tra essi, quando i chatbot erano impegnati a conversare con esseri umani la maggior parte delle persone non sono riuscite a capire che stavano parlando con una intelligenza artificiale piuttosto che con una persona reale.

Facebook non è l’unica che sta lavorando allo sviluppo di chatbot. I ricercatori di OpenAI, il laboratorio avviato dal fondatore di Tesla, Elon Musk e dal presidente di Y Combinator, Sam Altman, hanno iniziato lo sviluppo di una nuova intelligenza artificiale. AlphaGo, l’IA sviluppata da Deepmind, una divisione di Alphabet che fa capo a Google, lavora a progetti simili.

Facebook sta fortemente integrando i chatbot nella sua piattaforma di messaggistica istantanea, Messenger, cosi’ i suoi 1,2 miliardi di utenti dell’applicazione possono utilizzare gli assistenti virtuali per accedere ad informazioni e servizi gestiti da ‘una macchina’. Infatti, tramite la piattaforma e le Messenger Chatbot API, ogni azienda ha la possibilità di creare un proprio chatbot che, sfruttando l’intelligenza artificiale, possono tornare utili agli utenti. Tramite la Messenger Platform, i bot sono in grado di inviare più di un semplice messaggio di testo, possono infatti rispondere con messaggi strutturati che includono immagini, link e pulsanti call-to-action. Questi potrebbero consentire agli utenti di effettuare una prenotazione in un ristorante, prenotare un hotel o biglietto aereo, completare un ordine su un e-commerce e molto altro ancora.

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