L’AGCM, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, ha avviato due procedimenti istruttori per una presunta pratica commerciale scorretta nei confronti degli operatori telefonici Telecom e Vodafone, accusati di aver posto in essere una "significativa attività di telemarketing".
Secondo l’AGCM, Telecom e Vodafone contattano in maniera "consistente" mediante l’uso del telefono e con l’ausilio di un operatore, anche attraverso soggetti esterni, la propria clientela effettiva o potenziale per scopi di vendita diretta o di comunicazione promozionale di propri prodotti o servizi.
Stando a quanto si legge nella comunicazione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato italiana, le telefonate da Telecom e Vodafone verrebbero effettuate sull’utenza privata fissa e/o sul cellulare dei consumatori, in qualunque momento della giornata e in maniera "insistente".
Vi sorprende? Certo che no, presumo che ci siano tantissime persone stanche di rispondere al telefono solo per ascoltare offerte o promozioni "esclusive". Cio’ che forse pochi sanno, è che non bisogna prendersela tanto con l’operatore che sta dall’altra parte della cornetta, perchè è il suo lavoro, fa quello che gli viene detto di fare, quindi la prossima volta che magari vi capita di rispondere ad una telefonata di telemarketing sarebbe buona cosa spiegare di non essere interessati senza infuriarsi con l’operatore (poi ci sono operatori maleducati ma questo è tutt’altro discorso).
La fattispecie contestata dall’AGCM potrebbe pertanto integrare un’ipotesi di condotta aggressiva vietata dal Codice del Consumo, nel caso in cui risulti verificata la ripetitività, l’insistenza e l’invasività delle sollecitazioni telefoniche, le quali risulta che vengono effettuate in un limitato arco temporale e in orari non idonei al confronto telefonico – puo’ capitare di ricevere telefonate anche dopo le nove di sera.
Per accertare queste condotte di Telecom e Vodafone, nella giornata del 4 aprile 2017 i funzionari dell’Agcm hanno eseguito una serie di ispezioni nelle sedi di Telecom, Vodafone e di alcuni call center, con la supervisione del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza.