YouTube toglie annunci video da 30 secondi obbligatori dal 2018

Youtube ha intenzione di togliere piu' gli annunci pre-video di 30 secondi che non possono essere interrotti dagli utenti in favore di formati più brevi.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Quale è la cosa piu’ fastidiosa di Youtube? L’obbligo due volte su tre di dover guardare una pubblicità prima di poter guardare il filmato che vogliamo vedere. Per fortuna esiste il tasto ‘Skip’ che permette dopo un certo numero di secondi di poter saltare la pubblicità e passare al filmato che si vuole vedere, ma non sempre è disponibile. Su questo fronte c’è una buona notizia: Youtube ha intenzione di non supportare piu’ gli annunci pre-video di 30 secondi non-skippabili dagli utenti in favore di formati più brevi.

Un portavoce di YouTube ha confermato al sito britannico Campaignlive il cambiamento con questa dichiarazione: "Siamo impegnati a fornire una migliore esperienza di annunci on-line per gli utenti. Come parte di questo, abbiamo deciso di smettere di supportare gli annunci di 30 secondi ignorati dagli utenti partire dal 2018 e di concentrarci invece sui altri formati che funzionano bene sia per gli utenti che gli inserzionisti".

Alphabet/Google/Youtube ha quindi preso atto del fastidio che gli utenti hanno nel dover guardare per forza un annuncio pre-video, anche se ci sarà da aspettare ancora un anno prima che la società inizi a togliere gli annunci video obbligatori da 30 secondi. Questo tempo servirà a Youtube per studiare meglio quali sono i formati su cui puntare.

Attenzione, non stiamo riferendo che non ci sarà piu’ pubblicità pre-video su Youtube dal 2018, solo che non si vedranno piu’ spot da 30 secondi da vedere per forza senza possibilità di interromperli. Resteranno i video da 20 secondi e altri formati come quello introdotto da Youtube nel mese di aprile dello scorso anno, il formato da sei secondi non-skippabile.

Questa mossa è logica, concordano gli esperti. "YouTube si rende conto che i consumatori non amano gli annunci non ignorabili", ha commentato Andrew Peake, amministratore delegato dell’a agenzia creativa integrata VCCP.

Il cambiamento probabilmente non piacerà agli inserzionisti (le società o altri che pagano per mostrare i video) ha detto Callum McCahon, direttore della strategia per Born Social, secondo cui la mossa sarebbe una risposta per contrastare Facebook Video: "Sto leggendo questo come un segnale che YouTube è molto preoccupato per Facebook", ha aggiunto. "Sappiamo che il video è proprio al centro della tabella di marcia di Facebook. La loro offerta di video sta diventando sempre più attraente per i marchi di giorno in giorno, e YouTube è nel panico."

Phil Smith, direttore generale della ISBA ha accolto con favore la mossa. "L’industria ha bisogno di migliorare l’esperienza di pubblicità online per gli utenti e questo è un passo nella giusta direzione, basato sulla reazione dei consumatori e annunciato con un preavviso sufficiente per fornire agli inserzionisti e alle agenzie di tempo per adeguare i propri piani."

Nel 2016, Alphabet (l’azienda che è a capo di Google e quindi Youtube) ha registrato un aumento del 22,2 per cento del fatturato trimestrale grazie agli inserzionisti che hanno speso di più per raggiungere una base di utenti sempre piu’ ampia che passa più tempo su smartphone e YouTube. I ricavi consolidati della società nel Q4 2016 sono aumentati a 26.06 miliardi di dollari.

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