FaceTime è un servizio gratuito per gli utenti ma a Apple sta costando caro, molto.
Apple ha perso in una nuova battaglia legale quando una giuria del Texas ha deciso che alla società VirnetX devono essere pagati 625,6 milioni di dollari come risarcimento danni. E’ quanto stabilito al termine della sentenza contro Apple che ha visto la società di Cupertino essere accusata di aver utilizzato illegalmente la tecnologia di VirnetX di video chat e reti private virtuali (VPN) nei suoi popolari servizi FaceTime e iMessage.
Apple non si arrende, ed ha gia’ annunciato di voler presentare ricorso contro la decisione.
"I nostri dipendenti hanno progettato indipendentemente questa tecnologia nel corso di molti anni, e abbiamo ricevuto brevetti per proteggere questa proprietà intellettuale", ha detto un portavoce di Apple in un comunicato inviato via email, come riportato da Cnet. "Casi come questo semplicemente rafforzano il disperato bisogno di una riforma dei brevetti."
Basta un tap per videochiamare via Wi-Fi o tramite rete cellulare un altro iPhone, un iPad, un iPod touch o un Mac tramite Facetime. iMessage è invece un servizio di chat, sempre esclusivo e gratuito per chi ha un dispositivo Apple.
La sconfitta di Apple nel caso contro le tecnologie usate in Facetime è l’ennesimo scontro legale che vede protagonista la società di Cupertino, ma al contrario di casi come quello contro Samsung in cui c’è qualcosa di concreto da rivendicare, la VirnetX è una di quelle aziende definite ‘troll dei brevetti’ ovvero che non fa prodotti ma fa soldi attraverso azioni legali rivendicando brevetti.
Lo scorso anno Apple ha perso contro la società WARF, descritto da Business Insider come uno dei "patent trolls più temibili" nel 2012, con i giudici che hanno deciso per una maxi multa alla Apple di un totale di 234 milioni di dollari.
Negli Stati Uniti si discute da tempo sul fatto che il sistema dei brevetti deve essere modificato. La Casa Bianca, il Congresso e diversi procuratori generali hanno combattuto per porre fine alle cause brevettuali che sono aperte e bloccano il sistema giudiziario americano, segnala Cnet. Il problema si fa piu’ presente nel settore della tecnologia, dove le domande di brevetti sono all’ordine del giorno. Nel 2015 si sono contati 3.604 casi legali che hanno coinvolto società ‘troll di brevetti’, una quantità cresciuta da 2.891 casi aperti nel 2014 ma inferiore ai 3.733 casi nel 2013.
Il caso di Apple vs VirnetX è un riesame di una sentenza del 2012, che ha stabilitp che a VirnetX la Apple doveva pagare 368 milioni di dollari di risarcimento. Una corte d’appello ha annullato la sentenza e ordinato un nuovo processo.
Negli ultimi anni VirnetX ha citato in giudizio anche Microsoft, Cisco, Avaya e altre società per rivendicare il suo portafoglio di brevetti.