Twitter, record di richieste dati utenti dai governi

Nei primi sei mesi del 2015, 62 governi del mondo hanno fatto 4.363 richieste di informazioni degli utenti a Twitter riferite a 12.711 profili sociali, principalmente per indagini giudiziarie. Dall'Italia 43 richieste, con risposta nel 16 per cento dei casi.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Twitter ha registrato un aumento delle richieste dai governi mondiali per informazioni sugli account degli utenti nel primo semestre di quest’anno, con il governo degli Stati Uniti seguito dal Giappone in cima alla lista per tali richieste.

Nei primi sei mesi del 2015, le domande ricevute dal social network azzurro sono state 4.363, in aumento dal semestre precedente del 52%. L’incremento è il più grande mai registrato da Twitter da quando il social network ha iniziato a pubblicare il suo report sulla trasparenza tre anni fa, nel 2012, come confermato da Jeremy Kessel, senior manager di Twitter per la politica legale globale, in un post sul blog aziendale.

Nel primo semestre di quest’anno Twitter ha lanciato Periscope, la sua app che consente di effettuare lo streaming in diretta di eventi. Il nuovo rapporto sulla trasparenza tiene conto anche delle richieste di rimozione su Periscope per violazione del copyright, che ammontano a 1.391 tra aprile e giugno.

Il numero totale di richieste governative per le informazioni degli utenti in tutto il mondo è 4.363 nel primo tempo riferite a 12.711 profili sociali per Twitter, Vine e Periscope. Twitter ha ricevuto 2.436 richieste da parte degli Stati Uniti che ha richiesto informazioni per 6.324 profili. Nella seconda metà dello scorso anno, gli Stati Uniti avevano fatto 1.622 richieste di informazioni che interessarono 3.299 account. Dall’Italia sono pervenute a Twitter 43 richieste di informazioni sugli account, ottenendo risposta nel 16% dei casi.

Le oltre 4mila richieste di informazioni ricevute da 62 governi riguardano principalmente indagini giudiziarie, alle quali Twitter ha risposto positivamente nel 58% dei casi. L’aumento delle richieste di rimozione di contenuti riflettono la crescente sensibilità in alcuni paesi circa l’uso dei social media per la propaganda e la comunicazione da parte di gruppi terroristici e di estremisti politici.

Per quanto concerne la rimozione di contenuti per ragioni di copyright, queste hanno visto una crescita dell’11% nel semestre in questione.

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