Apple, Safari su iOS 9 blocca la pubblicita’

Apple nel nuovo browser Safari in arrivo con iOS 9 e OS X El Capitan prevede di integrare un sistema di blocco degli annunci pubblicitari. Per molti questa potrebbe sembrare come una sfida di Apple a Google, che gestisce la maggior parte della pubblicità online.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Mano a mano che la conferenza degli sviluppatori WWDC 2015 di Apple prosegue, vengono fuori interessanti questioni legate alle prossime versioni di iOS per iPhone e iPad e OS X per MAC, le cui anteprime sono già nelle mani degli sviluppatori. Tra le tante cose che non sono state svelate al keynote di apertura della conferenza, una in particolare è stata discussa dallo sviluppatore di Adblock Plus, l’estensione per browser che blocca gli annunci pubblicitari, come riportato anche dal The Guardian.

Apple nel suo sistema operativo potrebbe integrare, infatti, un sistema di blocco degli annunci pubblicitari. Per molti questa potrebbe sembrare come una sfida di Apple a Google, che gestisce la maggior parte della pubblicità che vedete online.

I nuovi iOS 9 e OS X El Capitan porteranno un nuovo browser web Safari, che porterà con sé una serie di nuove funzionalità volte ad accelerare i sistemi operativi di iPhone e Mac per e prolungare la durata della batteria dei dispositivi. Una di queste caratteristiche sembra essere proprio la capacità di bloccare in modo nativo i contenuti web, compresi gli annunci. Nelle impostazioni del browser si potrà infatti attivare il ‘content blocker’, appunto il tool per bloccare la pubblicità mentre si naviga sul web.

La funzionalità è stata scoperta come parte delle build di preview per sviluppatori di OS X El Capitan e iOS 9 rilasciate questa settimana, rispettivamente la prossima versione del sistema operativo per MAC e iOS.

Una funzionalità integrata per bloccare i contenuti indesiderati, compresi gli annunci, sembra una buona cosa per gli utenti, i quali potrebbero risparmiare banda di collegamenti ad internet. Piacerà meno ai gestori dei siti web, i quali ricavano denaro dalla pubblicità. E non piacerà di sicuro a Google, che potrebbe assistere ad un drastico calo di visualizzazioni, e quindi di ricavi.  

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