Spazio: Individuata Acqua nel sottosuolo di Ganimede, satellite di Giove

L'ipotesi di trovare pianeti abitabili, si era fatta strada già a partire dagli anni '90 ipotizzando di puntare sui tanti satelliti di Giove e Saturno, molti dei quali, per dimensioni o temperature non impossibili, avrebbero potuto permettere la vita dell'uomo.

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L’ipotesi di trovare pianeti abitabili, si era fatta strada già a partire dagli anni ’90 ipotizzando di puntare sui tanti satelliti di Giove e Saturno, molti dei quali, per dimensioni o temperature non impossibili, avrebbero potuto permettere la vita dell’uomo.

Tuttavia, ci sono voluti oltre 20 anni per mettere a punto telescopi tanti potenti da poter captare segnali interessanti da pianeti cosi distanti.

Dopo avervi parlato di tanti esopianeti distanti milioni di anni da noi, finalmente due ricerche puntano gli occhi molto più vicino e precisamente sul satellite di Giove Ganimede.

Ganimede è il più grande satellite di Giove oltre ad essere anche il più grande dell’intero sistema solare, poco più grande di Mercurio.

Dalle rilevazioni indirette effettuate su questo satallite da Hubble, il famoso telescopio che da anni scruta l’universo, è stato possibile captare alcuni segnali che dovrebbreo confermare che sotto la superficie del pianeta, ci sarebbe acqua, forse allo stato liquido, ma molto più probabilmente solido, viste le temperature del satellite.

L’analisi è stata effettuata osservando le aurore che si formano nel pianeta e calcolando il grado di oscillazione delle stesse: una oscillazione superiore a 2 gradi, avrebbe confermato la presenza di acqua, cosi come osservato dal telescopio.

A confermare l’interesse per le lune di Giove e Saturno, la sonda europea Galileo, che avrebbe in passato individuato alcuni elementi che farebbero presagire la presenza di acqua anche su Callisto , Europa ed Encelado, quest’ultimo di Saturno.

Callisto è il terzo satellite più grande di Giove, paragonabili a Mercurio, il pianeta più piccolo del sistema solare e presenta una temperatura media di −153 gradi centigradi.

Tra questi 4 satelliti, Encelado sembrerebbe quello più promettete, in quanto sono state individuate fonti geotermali che farebbero ipotizzare reazioni tra acqua e roccia.

Encelado è il sesto satellite di Saturno per dimensioni e venne scoperto il 28 agosto 1789 da William Herschel. Le sue dimensioni sono particolarmente ridotte, avendo un diametro di appena 500 km e riflette quasi il 100% della luce solare. La temperatura media è relativamente calda rispetto agli satelliti, appena -75 gradi.

Anche la sonda Cassini, lanciata nel 1997 per terminare la sua missione nel 2008 ma risulta ancora tutt’oggi pienamente operativa, ha contribuito a queste indagini, analizzando frammenti di polvere catturati in orbita su Saturno e in voli ravvicinati nel 2005 proprio su Encelado.

Guarda anche: Le straordinarie immagini catturate da Hubble nell’Universo.

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