Robot collegati tra loro in Cloud: ecco iCub

Con il progetto iCub si vuole connettere alla robotica la tecnologia alla base degli smartphone entro il 2018. Serviranno ancora un paio di anni per mettere in rete tutti i robot del mondo, cosa che permetterà agli stessi robot di scambiarsi dati e programmi.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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E’ passato un anno, o quasi, quando sono giunte le prime informazioni riguardo i ‘robot badanti’, un progetto coordinato dall’istituto di biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa chiamato ‘Robot Era‘. Nel febbraio del 2014, l’Ateneo ha presentato non uno ma addirittura tre sistemi robotici avanzati entrati a far parte del progetto, in grado di cooperare e interagire con una persona umana.

Il principale scopo per cui sono nati i robot è quello di aiutare le persone anziane nello svolgere compiti e mansioni facilitando loro la vita quotidiana. Per gli esperti le potenzialità sono tantissime, e un futuro dove le persone saranno affiancate da robot non sarà fantascienza (e non passeranno nemmeno tanti anni). Già nel 2015 si prevede il via del secondo programma di sperimentazioni, nel corso del quale altre persone anziane volontarie proveranno i nuovi sistemi robotici, questa volta in ambienti reali.

In un progetto simile, chiamato ‘iCub‘, "il prossimo obiettivo è connettere alla robotica la tecnologia alla base degli smartphone", ha detto Giorgio Metta, direttore della iCub Facility dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) di Genova. Serviranno ancora un paio di anni per mettere in rete tutti i robot del mondo, cosa che permetterà agli stessi robot di scambiarsi dati e programmi.

Si chiama iCub il robot umanoide messo a punto nel 2009 dall’Iit, pronto a crescere e cambiare aspetto: "La faccia resterà la stessa, ma sarà più robusto e più alto, sarà alimentato a batteria e perciò potrà muoversi liberamente nei laboratori, ma soprattutto non sarà più solo", ha spiegato Metta.

iCub sarà in grado di connettersi con il cloud attraverso la rete wireless e in questo modo i robot potranno scambiarsi informazioni. I nuovi robot da compagnia saranno anche in grado di comunicare grazie alle funzioni simili a quelle di uno smartphone per assistere chi ne ha bisogno 24 ore su 24.

L’obiettivo dei ricercatori è quello di riuscire a combinare la tecnologia alla base degli attuali smartphone con la robotica.

Voi, vi fareste mai aiutare da un robot badante? Diteci la vostra opinione tra i commenti qui sotto.

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