Fino a pochi anni fa, Natale e Capodanno registravano record sul fronte dei messaggi inviati e delle chiamate, tanto da generare spesso enormi intasamenti sulle reti, con blocchi che potevano durare anche mezz’ora.
Con l’esplosione degli smartphone, dei dati in mobilità, delle applicazioni e dei Social Network, gli auguri di Natale hanno iniziato a trasferirsi altrove, preferndo vie più tecnologiche ed economiche.
Quest’anno sarà l’anno di Whatsapp, che potrebbe trovarsi a dover gestire miliardi di messaggi extra in occasione degli auguri, oltre che di Instagram e Twitter.
Con la moda dei selfie ancora in auge, milioni di persone scambieranno selfie d’auguri, con miliardi di foto previste oltre che su Instagram anche su Facebook.
Tra 7 ore, inizieranno a partire i primi messaggi nel continenente Australiano per poi spostarsi, ora dopo ora, verso l’area opposta del continente Americano.
Man mano che il fuso orario farà scattare il Natale in nuove zone, miliardi tra messaggi e foto si riverseranno su Whatsapp e i vari Social Network.
Il rischio di blackout è alle porte, vedremo tra qualche ora se il colosso americano si è ben organizzato per gestire questo enorme picco.
Secondo le proiezioni fin’ora ipotizzate da diversi studi, saranno gli over 60 a mantenere in vita i canali tradizionali di Sms e Voce, per via di una scarsa padronanza dei nuovi mezzi tecnologici.
Il declino dei messaggi è iniziato nel 2010, anno di apice in termini di volume, per ridursi anno dopo anno, del 15-20%.
Se guardiamo i dati del 2012, anno precedente il boom di Whatsapp e sistemi analoghi, vediamo che il volume di messaggi di Natale aveva evidenziato forti cali in tutta Europa, fatta eccezione per la Repubblica Ceca e altri paesi dell’area Est Europa.
Di pari passo, abbiamo assistito ad un boom del traffico dati.
I dati in Italia, registrato da AgCom, evidenziano come gli Sms hanno resistito parecchio, fino al 2013, con 22 miliardi di messaggi scambiato nel primo trimestre e un volume annuale vicino agli 80 miliardi.
A partire perà dalla primavera del 2013, il volume ha iniziato lentamente a calare per ridursi notevolmente già nel primo trimestre 2014 si erano registrati appena 13 miliardi di Sms, quasi il 40% in meno rispetto all’anno precedente.