Il successo dei tormentoni estivi spiegato dagli scienziati: come avviene il lavaggio del “cervello” da parte dell’industria discografica
Non importa quale sia realmente il tipo di musica che si ama di più, c’è sempre quella canzone che rimane in testa per molto tempo e spesso non ne comprendiamo a fondo la ragione. Alcune persone riescono ad ascoltare la stessa canzone più e più volte, ancora e ancora, senza stancarsi mai. Ma cosa ci fa amare così tanto una canzone? Perché certi brani restano impressi nella nostra testa e nel nostro cuore? Gli scienziati hanno provato a spiegare questo strano fenomeno che si lega soprattutto ai cosiddetti tormentoni estivi.
La spiegazione degli scienziati
Ogni volta che una canzone o un frammento di una melodia ci rimane in testa e continuiamo a cantarla, si produce il cosiddetto effetto “earworm“. Secondo Elizabeth Margulis, direttrice del Music Cognition Lab presso l’Università dell’Arkansas, “pezzi di ritornello di una canzone, si riproducono come un loop bloccato nella nostra testa”.
Elizabeth è anche l’autrice del libro “On Repeat: How Music Plays the Mind“. Alcune canzoni hanno proprio una struttura basata su melodie orecchiabili. Queste caratteristiche o schemi preconfezionati portano gli appassionati di musica a ricordare o cantare quella frase o melodia ripetutamente, senza soluzione di continuità, spesso anche contro il proprio volere,
In altri studi, circa il 91% delle persone ha riferito di avere un effetto anti-tarlo quasi una volta alla settimana. Un quarto degli intervistati addirittura sperimenta più di una volta al giorno questo tipo di esperienza. Secondo lo stesso studio, il 90% della musica che ascoltiamo in realtà ci sembra essere musica che abbiamo già ascoltato in passato.
Sebbene siano state condotte alcune ricerche sul motivo per cui certi brani rimangono bloccati nella nostra mente, ciò che li innesca rimane un mistero. Tuttavia, ripetere una canzone o continuare a suonarla ancora e ancora, produce alcuni effetti. Fare questo in realtà ci porta a immaginare mentalmente come se stessimo cantando la canzone noi stessi. Questo potrebbe spiegare perché così tante persone cantano a squarciagola le loro canzoni preferite quando sono sotto la doccia o da sole. Molte persone eseguono lavori domestici mentre ascoltano le loro canzoni preferite e le cantano per rendere meno alienante il lavoro che stanno svolgendo. Altri non possono fare a meno di cantare le canzoni che amano di più nelle serate karaoke.
Il lavaggio del cervello ordito dalle case discografiche
Gli scienziati credono che le cose ci piacciano semplicemente perché le abbiamo sentite più e più volte. L’industria musicale trae un grande vantaggio da questo fenomeno. Ecco perché così tanti artisti, produttori e persone del settore musicale spingono i DJ e le stazioni radio a riprodurre determinate canzoni con una certa continuità. Un lavaggio del cervello degli ascoltatori affinché questo ascolto ripetuto possa fare breccia sul nostro cervello e sulla nostra memoria.
Tuttavia, la canzone o la melodia devono comunque essere almeno buone, affinché ci piacciano davvero, oltre ad essere molto orecchiabili. Quando la canzone o il motivo ci appare davvero irresistibile, ci rimane in testa e finisce per diventare uno dei nostri preferiti. Finiremo in futuro per associare le nostre estati o i momenti importanti della nostra vita, proprio a questi brani che finiscono per diventare la colonna sonora della nostra adolescenza o della nostra gioventù.