ISEE 2024, il metodo di calcolo cambierà radicalmente grazie alla nuova riforma: ecco cosa cambierà

Dal 1998 l’Isee è diventato un punto di riferimento fisso per stimare la situazione reddituale di una famiglia anche ai fini della richiesta di contributi, indennità, esenzioni e sussidi. La nuova legge di Bilancio ha introdotto una novità rilevante che riguarda proprio l’indicatore della situazione economica equivalente, con l’esclusione fino ad un importo massimo pari a 50 mila euro di titoli di Stato e di prodotti finanziari di raccolta del risparmio.

Le novità in arrivo

L’altra novità riguardante questo indicatore è l’introduzione dell’ISEE precompilato, il servizio che si può inviare telematicamente e che agevola il contribuente che da ora in poi non avrà più la necessità di doversi rivolgere ad un Caf o ad un patronato. Con l’ISEE precompilato, il richiedente si troverà già precompilati determinati dati economici che riguardano proprio la sfera patrimoniale della famiglia, come il canone di locazione, i patrimoni e l’Irpef.

Al contribuente, come già avviene per la dichiarazione precompilata, non rimarrà altro da fare che confermare o richiedere una modifica dei dati se vi sono incongruenze, per ottenere l’ISEE. In futuro, però, il governo potrebbe decidere di introdurre alcune riforme del modello Isee, per rendere la dichiarazione ancora più semplice per i contribuenti.

Si sta pensando, infatti, di escludere dal calcolo dell’indicatore anche l’assegno unico universale poiché non sarebbe produttivo di Irpef. Fra l’altro si tratterebbe di un atto dovuto, considerando che molte famiglie si sono viste escluse da determinate prestazioni proprio per l’aumento notevole dell’ISEE dovuto all’assegno di inclusione percepito mensilmente. Tante famiglie hanno dovuto rinunciare a benefici e agevolazioni. Al momento si tratta solo di una proposta, ma ben presto si potranno avere positivi riscontri.

L’esclusione della prima casa dal calcolo

Ma questa non è l’unica novità per quanto riguarda il futuro ISEE. Il governo sta anche meditando di escludere dal calcolo anche la prima casa al fine di ridurne il peso per fornire una situazione più specifica della situazione economica. In questo modo tante famiglie in difficoltà potranno accedere ad agevolazioni e benefici che in questo momento gli sono precluse.

Dal 1° gennaio 2024, i titoli di Stato e i buoni postali con garanzia pubblica, dovevano già essere escluse dal conteggio del reddito ai fini ISEE, in base a quanto disposto con la nuova finanziaria. In realtà l’INPS li conteggia ancora, per via dell’assenza di provvedimenti attuativi. Una situazione che ha destato molte perplessità e che non mancherà di scatenare nuove polemiche tra maggioranza e opposizione.