Un importante studio condotto dall’European Synchrotron Radiation Facility di Grenoble in collaborazione con l’University College di Londra ha permesso di mettere a confronto un cuore umano malato con uno sano, grazie a un atlante 3D. Tutto quello che c’è da sapere.
Di recente è stato possibile ottenere il primo atlante 3D di un cuore sano messo in relazione e in confronto con uno non sano. Tutto ciò è stato reso possibile da un lavoro senza precedenti condotto dall’European Synchrotron Radiation Facility di Grenoble in simbiosi con l’University College di Londra.
La mappatura del cuore umano è stata definita in modo abbastanza indicativo dai ricercatori che hanno dato vita al tutto. Sono state usate, infatti, queste parole: “L’equivalente di Google Earth per il cuore umano“.
Gli esperti si sono serviti di una tecnica a raggi X per ottenere preziose informazioni da un cuore sano e da un cuore malato di due persone decedute. Questo vero e proprio atlante 3D riguarda sia l’intero organo del nostro corpo che le singole cellule, i vasi sanguigni e le valvole.
Il “Google Earth” del cuore umano: tutti i dettagli su uno studio senza precedenti
Questo studio ha davvero una importanza capitale, dal momento che consentirà di valutare e capire meglio tutti i disturbi del cuore. Grazie a questo atlante 3D, quindi, i medici potranno ottenere informazioni nuove e valutare in modo più efficace le cure da effettuare.
La tecnica a raggi X usata dai ricercatori consente di mostrare le singole cellule dell’organo. Si sono ottenute delle perfette immagini in 3D complete e dettagliate nei minimi particolari. Esse sono incentrate sull’assorbimento e sulla rifrazione dei raggi X da parte dei tessuti.
Le parole degli esperti su questo studio
A descrivere l’importanza capitale di questo atlante 3D del cuore è stato il professor Peter Lee del dipartimento di ingegneria meccanica dell’University College di Londra.
Queste sono state le sue parole in merito: “L’atlante che abbiamo creato ci permette di visualizzare l’intero organo su scala globale e poi di zoomare per osservare le caratteristiche cardiovascolari con un dettaglio senza precedenti“.
Il professore ha anche detto ciò: “Essere in grado di mappare interi organi in questo modo rivela dettagli e collegamenti finora sconosciuti“. La tecnica sarà usata anche per confrontare diversi altri organi del corpo umano, in modo tale da fornire informazioni davvero molto preziose per la nostra salute.