L’usufrutto successivo prevede che, alla morte del primo usufruttuario, il diritto di usufrutto passi automaticamente a un’altra persona: ecco cosa prevede la legge
Se si è proprietari di un immobile sul quale è stato concesso il diritto di usufrutto ad un parente, alla morte di quest’ultimo, il nudo proprietario tornerà a essere il pieno proprietario, perchè la legge non prevede che il diritto di usufrutto possa essere trasmesso agli eredi.
L’usufrutto, infatti, attribuisce a chi ne è titolare solo il diritto di godere di un bene come se fosse il reale proprietario, traendone anche i profitti relativi. L’unico limite imposto all’usufruttuario è quello di non poter modificare la destinazione o venderlo. Il diritto di usufrutto può durare per tutta la vita dell’usufruttuario oppure può avere un limite temporale concordato tra proprietario e usufruttuario.
Quando avviene il consolidamento dell’usufrutto
La morte dell’usufruttuario estingue alla radice il diritto che, dunque, non si trasmette agli eredi. Una volta deceduto l’usufruttuario, si verifica il consolidamento dell’usufrutto e quindi il proprietario riacquista la totale disponibilità del bene. Gli eredi dell’usufruttuario hanno l’obbligo di informare il proprietario, liberando l’immobile e restituendo le chiavi.
Nel momento stesso del decesso dell’usufruttuario avviene contestualmente il consolidamento dell’usufrutto, per cui il proprietario non avrà la necessità di rivolgersi nuovamente al notaio. L’unica cosa che occorre fare per legge è la presentazione di una domanda di voltura catastale all’Agenzia delle Entrate, entro 30 giorni dalla morte dell’usufruttuario, in modo tale che la pubblica amministrazione venga edotta sulla piena proprietà dell’immobile.
Solo in due casi ben specifici il diritto di usufrutto si trasmette agli eredi e cioè nei casi di usufrutto congiuntivo e usufrutto successivo. Con l’usufrutto successivo, il diritto si trasmette automaticamente ad un’altra persona già designata nel momento della costituzione dell’usufrutto. Alla morte di quest’ultima, il nudo proprietario tornerà ad acquisire la piena disponibilità del bene.
In ogni caso è esclusa categoricamente la possibilità che venga istituito un terzo usufruttuario.
L’usufrutto congiuntivo, come funziona
Nel caso di usufrutto congiuntivo, due persone godono contemporaneamente del diritto di usufrutto su un bene. Una volta deceduto il primo usufruttuario, il secondo potrà proseguire a vivere all’interno dell’immobile come unico usufruttuario, Pertanto, con la morte di uno dei titolari, il diritto di usufrutto prosegue per tutti gli altri co-usufruttuari viventi. E’ il classico caso in cui gli usufruttuari sono una coppia di coniugi. Alla morte di uno dei due, l’altro coniuge può continuare a vivere nella stessa casa fino a che non si estingue il diritto.