Portare a riparare il tuo smartphone Samsung è stata una buona idea ma sai che forse tutti i tuoi dati sono finiti in Corea?
La questione del diritto alla riparazione è ancora aperta. Nonostante alcuni dei giganti sembrino aver aperto qualche spiraglio. C’è da notare, per esempio, che Samsung ha sulla carta abbracciato con gioia l’idea che gli utenti possano riparare da soli alcuni piccoli incidenti di percorso ai loro device.
Ma non sembra che effettivamente, dietro le quinte, il colosso coreano sia poi così contento dei negozi che riparano i suoi smartphone e gli altri device. E soprattutto, nel contratto che i centri di assistenza non ufficiale firmano con la società ci sarebbero alcune clausole che sono emerse adesso e che non stanno piacendo a nessuno.
Per far riparare il tuo smartphone Samsung devono sapere tutto di te?
I colleghi di 404Media sono entrati in possesso di un contratto di quelli che i centri di assistenza firmano con il produttore di smartphone per poter avere i pezzi di ricambio. Nel contratto il colosso coreano fa però alcune richieste specifiche che stanno provocando reazioni più che comprensibili di sdegno e sorpresa.
La domanda più ricorrente online è perché Samsung debba sapere tutti i dettagli relativi alla persona che porta a riparare un device. E soprattutto perché i proprietari e i gestori dei negozi di riparazione debbano caricare questi dettagli in pratica con un ritmo “giornaliero”. Quello che Samsung richiede è l’indirizzo del cliente, la mail, il numero di telefono, tutto ciò che non funzionava nello smartphone, lo stato della garanzia, tutti i dettagli relativi alla eventuale lamentela e al danno raccontato dal cliente e il numero IMEI.
Possiamo comprendere alcune delle richieste, per esempio il numero identificativo del singolo device che aiuta a capire se si tratta di un prodotto in garanzia e che tipo di oggetto tecnologico sia. Ma perché arrivare a chiedere il numero di telefono e l’indirizzo email di un cliente che magari ha bisogno di cambiare una batteria? Un’ultima nota, che riguarda sempre gli obblighi da parte dei centri di assistenza è che nel caso si trovino davanti un device che contiene parti non originali, il device va smontato e Samsung deve ricevere immediatamente comunicazione.
iFixit rompe con Samsung
Sempre nell’ambito delle notizie che riguardano i servizi di riparazione dei prodotti Samsung c’è da notare che il portale iFixit ha annunciato di voler interrompere la partnership con Samsung. Il motivo principale sembra essere quello dei prezzi dei pezzi di ricambio e una politica che solo sulla carta sembra favorire la riparazione piuttosto che l’acquisto di nuovi device.
iFixit ha spiegato che, per esempio, Samsung spedirebbe i blocchi batteria incollati agli schermi. Il che significa che anziché pagare solo per la riparazione della batteria, un componente che può andare incontro ad usura anche se il resto del device funziona bene, l’utente finale è poi costretto a pagare per tutto il blocco. Un altro limite che ha portato i guru delle riparazioni a terminare la partnership ufficiale con Samsung è il limite del numero di parti mensili che il centro può inviare ai negozi che si occupano delle riparazioni.