Come si aumenta l’accessibilità online? L’esempio del progetto Gameface di Google

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Scritto da

Valeria Poropat

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L’accessibilità online è un tema importante e di cui si deve parlare. Google presenta al pubblico i risultati del progetto Gameface.

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Gameface migliora l’accessibilità online (foto Google – pianetacellulare.it)

Quando navighi in rete, quando lanci una app con lo smartphone o decidi di accendere la console per giocare compi una serie di azioni che sono naturali. Ma non tutti gli utenti della rete, degli smartphone e dei tablet o ancora delle console possono compiere le stesse azioni nello stesso modo.

Per questo motivo è importante quando le società che forniscono servizi e prodotti per gli utenti online lavorano anche per migliorare l’accessibilità. Google ha proprio di recente annunciato che è arrivato su Android il suo Gameface. Si tratta di una tecnologia che mette nelle condizioni chiunque di poter utilizzare il proprio smartphone anche se non può farlo utilizzando le mani. Vediamo quali sono le caratteristiche di Gameface e come può ispirare altri progetti per migliorare l’accessibilità online.

Gameface, lo smartphone controllato con il volto

Se puoi utilizzare tutte e 10 le dita delle mani difficilmente, a meno di non subire per esempio qualche incidente che ti ho obbliga a tenere qualche dito fasciato, potresti immaginare un modo diverso per utilizzare lo smartphone. Gli schermi touch sono fatti apposta per essere toccati.

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Come viene mappato il volto con Gameface (foto Google – pianetacellulare.it)

Gli sviluppatori dei sistemi operativi si sono spinti addirittura al punto da creare gesti che si fanno coordinando il movimento di più di un dito per ottenere per esempio gli screenshot oppure per eseguire azioni complesse in sequenza. Ma per chi soffre di una disabilità, passeggera o permanente, e non può utilizzare le mani con lo smartphone anche solo controllare la posta può essere un problema.

Gameface, lanciato per la prima volta l’anno scorso, è adesso rilasciato ufficialmente per Android. Come si legge sul blog ufficiale di Google for developers lo sviluppo si è mosso su tre principi. Innanzitutto dare alle persone con disabilità un nuovo modo per utilizzare i propri device Android.

Secondo punto costruire una soluzione economica disponibile su vasta scala per permettere l’implementazione scalare. Terzo pilastro rendere l’esperienza più user friendly, in base all’esperienza del primo Gameface. Ma come è possibile gestire lo smartphone attraverso il movimento degli occhi e della faccia? Ecco come funziona la tecnologia all’interno di Gameface.

Guardami negli occhi (ma non solo)

Nella pratica quello che è stato fatto è creare un cursore invisibile che si muove seguendo alcuni pattern del volto e alcuni movimenti degli occhi.

Perché Gameface lavora non solo spostando il cursore nello schermo seguendo il movimento degli occhi in un punto o in un altro ma anche con i movimenti di tutto il volto. Ci sono in totale 52 valori che possono essere mappati per produrre tutto ciò che solitamente si fa con le dita su uno smartphone.

Una delle novità aggiunte di recente a Gameface, disponibile su Github sotto forma di codice open source, è l’implementazione dello scorrimento e del trascinamento eseguito seguendo il movimento della testa.

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