Avete notato che le patatine e la birra si trovano su scaffali vicini? Si tratta di una scelta di marketing, nota come cross-selling.
Vi siete mai chiesti perché birra e patatine si trovino su scaffali vicini? Si tratta, nei fatti, di uno dei tanti casi tipici di cross-selling al supermercato: due categorie di prodotti che, di solito, si comprano insieme sono posizionate vicine anche per stimolare acquisti ai quali non avevamo pensato. Scopriamo, dunque, insieme in cosa consiste tale strategia di marketing.
Perché birra e patatine sono in scaffali vicini?
A volte non ci facciamo caso, ma nella maggior parte dei casi, la disposizione dei prodotti all’interno del supermercato ha una logica ben precisa, volta anche a creare bisogni ed abbinamenti che, magari, sfuggono al senso comune o a primo impatto.
Un caso, in tal senso, può essere la disposizione che si sceglie per birre e patatine che, di solito, sono posti su scaffali vicini. D’altronde, la bevanda alcolica e lo snack vanno a nozze e sono ideali da consumare, ad esempio, mentre guardiamo una partita di calcio, un film o una serie TV su Netflix.
C’è da dire, però, che tale strategia di marketing, in sostanza ha, come obiettivo principale, quello di creare bisogni che, paradossalmente, il cliente prima non aveva. Mettendo gli uni vicino agli altri, dunque, si “spinge” il consumatore ad abbinarli, in modo automatico, e – di conseguenza – ad inserirli all’interno del carrello.
Cross-selling, la strategia di marketing attuata dai supermercati (e non solo)
Il cross-selling è una strategia commerciale che punta a modulare l’esperienza d’acquisto, proponendo al cliente prodotti correlati a quello selezionato in prima battuta.
Tale pratica, nei fatti, aumenta i profitti dell’azienda e, a contempo, fornisce ai clienti consigli personalizzati per quel che concerne gli acquisti combinati di prodotti che mostrano una certa complementarità.
Il successo di questa tecnica è particolarmente evidente nel commercio elettronico: al momento del pagamento, infatti, al cliente sono propinati prodotti supplementari o sconti per acquisti futuri.
Un approccio che, in sostanza, è vincente anche con le vendite offline e, dunque, nei negozi e nei supermercati che sanno come stimolare l’acquisto attraverso una particolare disposizione dei prodotti all’interno dei propri punti vendita.
Le applicazioni del cross selling sono tante e riguardano, nello specifico, sia la stessa categoria di prodotti (come nel caso di articoli dermocosmetici o farmaceutici, campi nei quali si possono abbinare trattamenti complementari), sia tra categorie diverse (ad esempio, associando antibiotici a probiotici o colliri a prodotti per la rimozione del trucco).
In tale ottica, dunque, al fine di attuare la strategia di marketing in esame, è moto importante avere la capacità di proporre – in maniera continua – prodotti complementari, seguendo la massima che “chi non propone, non vende“.