Il problema di guardare i video sullo smartphone in streaming? La banda che si consuma quando non si ha a disposizione connettività WiFi e si ricorrere alla rete mobile, a patto di avere attiva un’offerta con dati inclusi con il proprio operatore telefonico. Netflix ha cercato di rimediare un po’ al problema del consumo dei dati per lo streaming di video in alta definizione permettendo, da qualche settimana, di scaricare in locale i contenuti da poter vedere in un momento successivo quando si è offline o quando si è magari al parco dove non si ha accesso al WiFi (e anche se si ha accesso alla rete mobile non la si vuole utilizzare per lo streaming). C’è tuttavia altro a cui Netflix sta lavorando per venire incontro ai propri clienti che sono sempre in movimento ma non vogliono per questo fare a meno di guardare un film o seguire la propria serie tv preferita: quasi pronte ci sono nuove tecniche di codifica dei video.
Oltre ad aver annunciato l’intenzione di estendere il supporto HDR sui dispositivi mobili, il CEO di Netflix Reed Hastings nel corso della conferenza stampa che la società ha tenuto a Barcellona per il Mobile World Congress 2017 ha infatti anticipato che, considerato il consumo sempre maggiore di contenuti videosui dispositivi mobili, il colosso dello streaming introdurrà modifiche alle tecniche di codifica utilizzate, che permetteranno al servizio di streaming di far consumare meno dati ai dispositivi degli utenti, senza ridurre la qualità del video.
Netflix ha stimato che, una volta che saranno attive le nuove tecniche di codifica, gli utenti consumando 2GB di dati potranno guardare fino a 30 ore di contenuti su Netflix – non è stata specificata la qualità tuttavia, ma presumiamo un HD inferiore rispetto a quello su TV essendo i display dei dispositivi mobili piu’ piccoli, e non necessitano quindi dello stesso bitrate dei contenuti su TV.
"Netflix presto attiverà nuove codifiche video per i dispositivi mobili, fornendo ad una persona che ha una connessione internet estremamente lenta di guardare qualcosa tramite la rete cellulare, cosa che una volta era considerata impossibile", ha detto Hastings.
Netflix ha lavorato allo nuovo strumento chiamato "Dynamic Optimizer", ossia un ottimizzatore dinamico, sviluppato assieme con la University of Southern California e l’Università di Nantes, con l’obiettivo di trovare un modo per mantenere la qualità del video riducendo la quantità di dati necessari per lo streaming dello stesso.
Netflix avrebbe quindi messo a punto un algoritmo dotato di Intelligenza Artificiale capace di riconoscere la qualità visiva dell’immagine in modo da essere in grado di ottimizzare la compressione video scena per scena. La logica non fa una piega: un primo piano di due persone che stanno conversando mentre pranzano sedute ad un tavolo ha meno dati da comprimere rispetto ad una sequenza di lotta da Guardiani della Galassia o Star Wars. Andando a gestire la compressione dei dati scena per scena, Netflix prevede che alla fine il contenuto manterrà una qualità dell’immagine alta ma farà richiederà meno banda.
Grazie al nuovo strumento, Netflix potrebbe ampliare l’accesso al suo servizio di streaming sui dispositivi mobili o tablet nei paesi dove la connettività è scarsa o veloce, nonché tornerà utile agli utenti che guardano molti video in streaming su Netflix sullo smartphone o anche in televisione (in casa c’è chi si accontenta delle chiavette WiFi con SIM dati) facendo affidamento ad una delle offerte degli operatori di telefonia mobile che offrono pochi Giga ad un sacco di soldi.
Netflix prevede che il nuovo algoritmo di codifica potrà iniziare ad essere utilizzato entro l’estate 2017.