Parliamo spesso di cosa sarà possibile fare in futuro grazie alla tecnologia della stampa in 3D, come ad esempio veri e propri immobili piuttosto che gli organi umani. A tal riguardo, segnaliamo che presso lo stabilimento di Parma la Barilla sta mettendo a punto un sistema per fare la pasta stampandola in 3D.
L’idea è nata in un meeting con dei ricercatori olandesi del Tno, tre anni fa, ha spiegato la vice presidente del settore ricerca e sviluppo di Barilla, Michela Petronio, a LaStampa.it: "Loro volevano esportare la tecnologia della stampa 3D al settore alimentare e la pasta è sembrata il prodotto ideale: è liquida, semplice, fatta solo di acqua e semola".
Dopo che la Nasa ha stanziato un assegno di ricerca per sviluppare un prototipo di stampante 3D capace di creare cibo per gli astronauti, la Barilla sta cercando di introdurre la stampa 3d nel settore alimentare domestico, partendo dalla pasta, cibo che quotidianamente noi italiani consumiamo.
Come fa la Barilla a stampare la pasta in 3D? Il procedimento, ancora in fase sperimentale, prevede prima il caricamento delle varie componenti di cibo (l’impasto) nella cartucce della stampante 3D, e poi, come avverrebbe per una tradizionale carta stampata, il macchinario stampa la pasta. In questo modo, in base al tipo di pasta da produrre in serie, la stampante usa solo i componenti necessari per la pietanza che si desidera, mescolandoli come gli ingredienti in una comunissima ricetta.
Se anni fa servivano 20 minuti per fare un singolo pezzo di pasta, ha spiegato la Petronio, poi bastavano due minuti per farne 4, e ora si è prossimi a stampare un piatto di pasta "in due minuti". Oltre all’uso domestico, la stampa in 3d di generi alimentari potrà tornare utile nei ristoranti, ad esempio, e sarà possibile ordinare piatti di personalizzata direttamente dall’Ipad, o negozi di pasta fresca dove ritirare l’ordine fatto online, ha proseguito la Petronio.
La stampa 3d si sta diffondendo sempre di più, sia per progetti che possono tornare utili all’umanità, ma c’è anche chi utilizza questa nuova tecnologia per cose brutte, come la stampa di pistole in 3d. E a coloro che si chiedono se le stampanti andranno a sostituire un giorno i cuochi, noi diciamo che sarà poco probabile: il migliori cuochi ci mettono anima e corpo nei piatti che preparano, due componenti che un macchinario artificiale non sarà mai in grado di emulare.